Franco Muto resta in carcere.
Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha rigettato la richiesta di scarcerazione per il “re del pesce” arrestato dalla Dda di Catanzaro lo scorso 19 luglio nell’ambito dell’operazione Frontiera. Per lui sono stati confermati tutti i capi di imputazione.
Franco Muto, classe 1940, ha governato pressoché indisturbato il Tirreno cosentino dalla fine degli anni Settanta a tutt’oggi, con la chiara complicità e connivenza di pezzi deviati dello stato. Ora sembra che lo stato si sia (improvvisamente?) svegliato ma il problema è che resistono tutti i livelli superiori ovvero quelli dei colletti bianchi e dei politici corrotti. E non è certo con la richiesta d’arresto (peraltro clamorosamente rigettata) degli amministratori giudiziari delle sue aziende e con l’arresto di un galoppino come Antonio Mandaliti che si possono giustificare le coperture all’impero di Franco Muto.
Sono stati scarcerati, invece, Rocco Trazza, Angelo Casella e Giuseppe Scornaienchi.