Stavolta il miracolo non s’è ripetuto. Il Cosenza torna sonoramente sconfitto da Genova (4-0) e si ritrova di nuovo all’ultimo posto solitario. Non era certo da questa gara che dovevano arrivare i punti-chiave per la salvezza ma era lecito quantomeno attendersi una prestazione gagliarda che invece non c’è stata. La squadra di Viali è apparsa subito rinunciataria – anche per colpa del tecnico, sia chiaro – e ha finito per prendere il gol, peraltro evitabilissimo, sugli sviluppi di un calcio piazzato. Eppure, al primo tentativo del Lupi, D’Urso coglie la traversa in chiusura di tempo, lasciando almeno sperare in un secondo tempo diverso, ma Calò si macchia di uno svarione clamoroso che spalanca la strada per il raddoppio a Gudmunsson e in pratica la partita finisce qui.
E così l’unica consolazione per i mille supporter cosentini a Marassi è lo spettacolo sugli spalti, dove è stato consolidato lo storico gemellaggio tra le due tifoserie in un tripudio di bandiere rossoblù, colori sociali di entrambe le squadre. “Mio fratello è genoano” è lo striscione esposto dai tifosi cosentini nel Settore Ospiti tra gli applausi della Gradinata Nord e di tutto lo stadio “Ferraris”, che stasera ha fatto registrare 24.370 spettatori.
LA CRONACA
Primo tempo dominato dal Genoa, che dopo un paio di occasioni limpide (Sabelli scheggia la traversa, Strootman impegna Micai) e un forcing prolungato passa su calcio piazzato al 33′. Sturaro si procura un calcio di punizione costringendo al fallo Venturi da posizione interessante; Gudmundsson pesca Dragusin, che di testa batte Micai con la difesa rossoblù colpevolmente assente. Il Cosenza, fino ad allora mai pericoloso, nel finale, alla prima occasione, al 43′ fa tremare la traversa: colpo di testa all’indietro di D’Urso su punizione pennellata da Calò, il portiere Martinez rimane immobile e può solo ringraziare il legno. Nella ripresa, al 12′ “follia” di Calò, che s’incarta sulla sfera mentre prova goffamente a impostare dal basso. Il mediano se la fa soffiare da Badelj, che serve Gudmundsson, il quale ringrazia, aggira Micai e deposita in fondo al sacco. Non passano neanche due minuti e arriva anche il 3-0. Sabelli centra basso per Puscas, che si gira in area e di destro infila Micai sul primo palo. Al 34′ Jagiello sigla il poker. L’atmosfera di grande amicizia sugli spalti “consiglia” al Genoa di non infierire oltre e così la gara si chiude senza altri sussulti. Domenica prossima il Cosenza riceve la visita della Spal per quello che si può definire a tutti gli effetti uno spareggio-salvezza se proprio non vogliamo usare la fatidica espressione “ultima spiaggia”.
GENIA-COSENZA 4-0
GENOA: Martinez, Sabelli (26′ st Hefti), Dragusin, Strootman, Gudmundsson (37′ st Accornero), Bani (19′ st Criscito), Vogliacco, Sturaro (19′ st Frendrup), Badelj (19′ st Jagiello), Haps, Puscas
A disposizione: Semper, Salcedo, Ekuban, Matturro Romero, Lipani, Yalcin, Dragus
Allenatore: Gilardino
COSENZA: Micai, Rispoli, Brescianini, Calò (25′ st Kornvig), D’Urso, Meroni, Vaisanen, Nasti (19′ st Delic), Venturi, Marras (19′ st La Vardera), Cortinovis (1′ st Zilli)
A disposizione: Lai, Marson, Rigione, D’Orazio, Salihamidzic, Agostinelli, Martino, Florenzi
Allenatore: Viali
ARBITRO: Sig. Giua Antonio di Olbia ASSISTENTI: Sig. Costanzo Alessandro di Orvieto, Sig. Passeri Matteo di Gubbio IV UFFICIALE: Sig. Angelucci Luca di Foligno VAR: Sig. Maggioni Lorenzo di Lecco AVAR: Prontera Alessandro di Bologna
MARCATORI: 33′ pt Dragusin (G); 12′ st Gudmundsson (G), 14′ st Puscas (G), 34′ st Jagiello (G)