I funerali solenni saranno celebrati alle ore 11.30 presso la Fiera di Genova (padiglione B). Alla funzione sarà presente il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“Crolla un ponte, crolla una strada…”. Ma la promessa è che domani sera “Genova sarà ancora più bella”. Poche ore dopo la tragedia del ponte Morandi, con decine di vittime e feriti e più di 300 famiglie sfollate, i genovesi hanno cercato subito un appiglio per rialzarsi e ripartire. Lo hanno trovato nella lingua più cara, quella dialettale.
Ad accompagnare i versi un disegno di due tifosi, uno del Genoa e uno della Samp, che si abbracciano nel momento del dolore e che ricostruiscono il ponte Morandi allungando le braccia. Tutti sono chiamati a dare il proprio contributo per ripristinare la normalità in una città che ha reagito a numerose alluvioni e alla guerra.
Derûa unn-a stradda,
Derûan i nervi de chi,
Segûo,
O pénsa:
Poéivo êse la.
Derûa unn-a çitæ,
Oua ciú izolà,
Derûa a sò economía,
Frágile e insegûa.
Derûa a fêde,
Ne-o çè,
Ne-o destìn,
Ne-a vitta.
Derûan e brássa
De chi o spála,
Derûa, pezánte,
O magón,
In sce nòstre spalle.
Tûtto derûa,
Fêua che noiâtri.
Génte dûa,
Inospitále,
Morciónna e
Con a tèsta cömme un mazabécco.
Pe chi o no ne conosce.
Génte che travaggia,
Camálli,
Portoâli,
Carbounée.
Artexánn-i,
Banchiêri,
Capitann-i e Mainè.
Villan in scie prie.
Superbi,
Òrgogliôzi.
Fêi!
Inscìste,
Inutilmente,
O çê,
In scia nóstra çitæ.
Che da ægua,
Brátta,
Róvinn-e e
Bombe,
A l’é sempre sciortìa.
E alua che l’inse,
Zena,
Domán ti saiè ancún ciú bella!
Ecco la traduzione in italiano:
Crolla un ponte,
Crolla una strada,
Crollano i nervi di chi,
Consapevolmente,
Pensa:
Avrei potuto essere li.
Crolla una città,
Ora più isolata,
Crolla la sua economia,
Fragile ed insicura.
Crolla la fede
Nel cielo,
Nel destino,
Nella vita.
Crollano le braccia
Di chi sta spalando,
Crolla, pesante,
Lo sconforto
Sulle nostre spalle.
Tutto crolla,
Tranne noi.
Gente dura,
Inospitale,
Musoni e
Testardi.
Per chi non ci conosce…
Lavoratori,
Camalli,
Portuali,
Carbonai.
Artigiani,
Banchieri,
Capitani e Marinai.
Agricoltori sulle rocce.
Superbi,
Orgogliosi.
Fieri.
Insiste,
Inutilmente,
Il cielo
Sulla nostra città.
Che da acqua,
Fango,
Macerie e
Bombe,
Ne è sempre uscita.
E allora che cominci,
Genova,
Domani sarai ancor più bella.