A seguito del devastante incendio doloso divampato nella notte di domenica scorsa, il capogruppo di “Rinnovamento Geracese”, Dott. Salvatore Galluzzo, ha lanciato un appello pubblico all’Amministrazione comunale, denunciando con fermezza la situazione di degrado e incuria che affligge il territorio geracese.
Secondo Galluzzo, l’episodio criminoso rappresenta l’inevitabile conseguenza di una sottovalutazione generale del rischio incendi, già manifestatosi pochi giorni prima con un rogo in contrada Cavuria. «La mancata pulizia della pista tagliafuoco sottostante il parcheggio Barbàra – dichiara – ha provocato danni significativi non solo alle colture private, ma anche al patrimonio comunale». Tra i beni danneggiati figurano le macchinine elettriche e le bici destinate al noleggio turistico, oggi quasi inutilizzabili.
Particolarmente critico anche il quadro relativo all’isola ecologica, che – evidenzia Galluzzo – «necessita di urgenti interventi finanziari per essere resa nuovamente operativa, soprattutto in vista del picco di presenze turistiche durante la stagione estiva». Distrutti anche gli alberi frangivento piantati lungo la scarpata del parcheggio, che avevano una doppia funzione: decorativa e protettiva.
Il capogruppo punta il dito contro una carenza strutturale di interventi di prevenzione e manutenzione, sostenendo che «quanto accaduto si poteva e doveva evitare». E richiama l’attenzione anche su altre aree a rischio del centro storico, come il cantiere adiacente la chiesa di San Giuseppe a Merici, invaso dalle erbacce e potenziale focolaio per nuovi incendi.
«Non è più il momento delle promesse – conclude Galluzzo – ma dei fatti concreti. Serve un piano d’azione immediato per restituire sicurezza, decoro e funzionalità alla nostra città, che merita di continuare a essere uno dei Borghi più belli d’Italia.»
L’appello si chiude con una condanna netta e senza indugi verso gli atti dolosi, considerati un attacco all’intera comunità geracese, già messa a dura prova da incuria e ritardi nella gestione del territorio. Ora la palla passa all’Amministrazione, chiamata a rispondere con prontezza e responsabilità.









