Gettonopoli a Catanzaro: 29 rinvii a giudizio. C’è anche il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso

Il gup Gabriella Pede ha rinviato a giudizio tutte le persone coinvolte nell’inchiesta Gettonopoli sui presunti illeciti nella percezione dei gettoni di presenza nelle commissioni consiliari del Comune di Catanzaro e sulle presunte assunzioni fittizie di alcuni (ex) consiglieri comunali. Tra i ventinove rinviati a giudizio c’è il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso per fatti accaduti quando era consigliere comunale della città capoluogo di regione. Devono rispondere di falso e truffa. A processo anche alcuni indagati che ricoprono tuttora il ruolo di consiglieri comunali a Catanzaro. La prima udienza è fissata per il prossimo 16 maggio dinnanzi al Tribunale monocratico di Catanzaro. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Catanzaro e condotte dai carabinieri della sezione di Pg, guidati dal tenente colonnello Gerardo Lardieri.

I NOMI DEI RINVIATI A GIUDIZIO

Si tratta del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso (difeso dall’avvocato Francesco Iacopino); Agazio Praticò (difeso dall’avvocato Lomonaco); Antonio Mirarchi (difeso dall’avvocato Eugenio Felice Perrone); Fabio Celia (difeso dall’avvocato Eugenio Felice Perrone); Antonio Angotti (difeso dall’avvocato Eugenio Felice Perrone); Enrico Consolante (difeso dagli avvocati Flavio Pirrò e Rosario Montesanti); Francesca Carlotta Celi (difesa da Marco Reina), Lorenzo Costa (difeso da Maurizio Belmonte), Roberta Gallo (difesa da Amedeo Bianco), Francesco Gironda (difeso da Valerio Murgano), Luigi Levato (difeso da Helenio Cartaginese), Rosario Mancuso (difeso da Michele De Cillis), Giuseppe Pisano (difeso da Giuseppe Pisano), Cristina Rotundo (difesa da Amedeo Bianco), Giulia Procopi (difesa da Enzo De Caro), Fabio Talarico (difeso da Amedeo Bianco), Antonio Ursino (difeso da Daniela Gullì), Andrea Amendola (difeso da Vittorio Ranieri), Manuela Costanzo (difesa da Leo Pallone).