dalla pagina FB di Gioacchino Criaco
Sembrava andare tutto alla grandissima… Poi ci siamo svegliati.
Del sogno ci resteranno le pale unico segno tangibile di un progetto tanto reale quanto tragico che ridisegnerà in peggio la nostra regione, in formato “terra di servizio”, spazio asservito.
Eppure, l’era del Duoscuro, aveva preso inizio con i fuochi d’artificio: un tripudio d’ottimismo e di obiettivi da cogliere.
Poi ci siamo svegliati, il colore della soldanella si è smagliato, nonostante Russell e Facchinetti, i turisti sono andati altrove, 30mila dei nostri ragazzi ci hanno salutato da sopra le corriere.
Il porto di Gioia non andrà alla stragrande, forse perderà soldi vitali. Il rigassificatore sparisce all’orizzonte, ottimo per noi è male per i progetti regionali. Il ponte sullo Stretto si rinvia di un anno, sempre ottimo per noi. La Limina chiude a metà, magari fino alle europee, poi il buco si tappa, e pure se per qualcuno bisognerebbe baciare la mano al presidente, forse ci si confonde fra doveri e concessioni.
E le scuole calabresi sono quelle strutturalmente messe peggio. E forse si perderanno 750milioni di fondi europei. E pure se il piano antincendio regionale sia sembrato un modello esportabile, alla fine ha lasciato agli infami incendiari migliaia di ettari di boschi, e pure alcuni metri del giardino della casa a mare del governatore, fatto orribile di cui bisogna dispiacersene senza riserve. Dispiacere pure per chi ha perso tutto. Per Zi Decu che aveva una sola vita e l’ha lasciata a Cardeto per salvare il suo albero secolare.
Una lista facile, quella dei fallimenti, che se pure ci fosse, una specie di opposizione, avrebbe vita facilissima a farne elenco. Ma noi falliamo su ogni fronte, per non aver scampo, per continuare a lasciar libero il campo.
E, a valvassori e valvassini ricordiamo che a ogni vassallo è dato un signore del feudo.