In questi giorni causa… forza maggiore siamo stati “distratti” da alcuni eventi vergognosi che stanno ancora minacciando la libertà di informazione e come al solito arrivano da bene individuati settori fascisti della politica calabrese.
Succede a Gioia Tauro, dove Simona Scarcella, la sindaca “pupilla” del famigerato Ciccio Cannizzaro detto “bummino” pretende addirittura di “eliminare” il capo dell’Autorità portuale Agostinelli dove lei stessa (sic!) lavorava. E pretende nientemeno che venga “radiato” dall’Albo dei giornalisti un collega, Luigi Longo, direttore del giornale online “Approdo” (al quale va tutta la nostra massima solidarietà) che gliele ha cantate. Un metodo che chi scrive peraltro conosce bene perché l’ha subito da un altro rappresentante dello stesso partito di Cannizzaro del quale non è il caso neanche di fare il nome. E che è stato rispedito al mittente, per dovere di cronaca.
Ma torniamo ai fatti di Gioia Tauro. Lo scontro Scarcella-Agostinelli continua a suscitare dibattiti, reazioni e polemiche a Gioia Tauro e non solo. Si sono create due fazioni: da una parte c’è chi sta con la sindaca ovvero con Cannizzaro, dall’altra chi sta con il Presidente dell’Autorità Portuale. Tra questi ultimi c’è – appunto – Luigi Longo, giornalista e direttore di Approdo Calabria, il quale ha detto la sua sulla vicenda parlando di “vendetta” di Scarcella nei confronti di Agostinelli. Così come scritto nelle pagine del suo quotidiano, Longo ha anche raccontato di aver ricevuto “un atto a firma dell’Assessore del Comune di Gioia Tauro, Damiana Petrelli”, in quello che definisce “l’ennesimo tentativo arrogante di metterci un bavaglio per il nostro lavoro”. E si riferisce chiaramente alla richiesta di radiazione che è del tutto inusuale, dal momento che la sindaca o chi per lei può richiedere un procedimento disciplinare ma non può decidere lei quale deve essere…. Lo capiscono anche i bambini ma non è facile farlo capire a… Cannizzaro, soggetto duro di comprendonio e abituato solo a prevaricare il prossimo, sempre con decenza parlando.
Intanto, i senatori del Pd Nicola Irto e Antonio Misiani hanno presentato un’interrogazione parlamentare per avere chiarezza, dal ministro delle Infrastrutture, sulla vicenda che contrappone la sindaca di Gioia Tauro, Simona Scarcella, all’Autorità portuale. Nell’atto parlamentare si contesta una recente delibera con cui la giunta comunale di Gioia Tauro ha chiesto la rimozione del presidente dell’Autorità portuale, l’ammiraglio Andrea Agostinelli, il commissariamento dell’ente pubblico e la cancellazione del provvedimento disciplinare avviato dalla stessa Autorità nei confronti dell’attuale sindaca, quando vi lavorava da dipendente. Secondo gli interroganti, «tale delibera appare sospinta da un vecchio conflitto personale e politico, che ha visto la sindaca di Gioia Tauro presentare delle denunce, poi archiviate dal Tribunale di Palmi, mentre il ministero delle Infrastrutture e l’Anac hanno ritenuto legittimo l’operato dell’Autorità portuale rispetto alle questioni lamentate dall’interessata.
«E’ gravissimo e inaccettabile esporre a rischio la stabilità dell’Autorità portuale per fini estranei all’interesse generale – afferma Irto, segretario del Pd Calabria – Siamo di fronte al tentativo di usare le istituzioni come strumento di pressione, proprio mentre si avvicina la scadenza del mandato del presidente Agostinelli, che ha lavorato con efficacia, rafforzato lo scalo portuale e contrastato i rischi di infiltrazione mafiosa». Tra l’altro, si legge nell’interrogazione, un assessore comunale di Gioia Tauro, in un proprio documento, ha anche prospettato la radiazione dall’Albo al giornalista Luigi Longo, solo per aver dato notizia della vicenda. «Denunciamo e respingiamo questo attacco vergognoso alla libertà di informazione, che – conclude Irto – rivela una prepotenza politica molto pericolosa per la tenuta della democrazia».
Fin qui i fatti e la nostra massima solidarietà al collega Longo. Adesso qualche considerazione che va al di là dei fatti. Perché in questa vicenda bisogna forse intravedere dell’altro.
La dottoressa Scarcella, già dipendente dell’Autorità portuale, quando è emersa alle cronache per la sua rottura con il proprio superiore era pressoché sconosciuta nell’impegno politico locale. Magicamente è stata scelta come candidata a sindaco per Gioia Tauro ed ha centrato l’obiettivo. La candidatura è stata spinta, manco a dirlo, dagli onorevoli di Forza Italia Cannizzaro (bummino) ed Arruzzolo (lo scifo).
Negli anni le divergenze tra la parte politica sopra menzionata ed il rappresentante dell’Autorità portuale sono state evidenti e l’obiettivo del partito rappresentato dai due onorevoli – Forza Italia – sembrava un nuovo rappresentante che non fosse l’attuale e quindi più vicino alle loro idee fasciste o addirittura indicato da loro… per propri fini personali che non è neanche difficile intuire, visti i soggetti.
C’è di più. Il mandato del presidente Agostinelli finisce tra pochi mesi e di conseguenza questa assurda richiesta di rimozione appare dettata alla sindaca “prestanone” dalla propria schifosa parte politica affinché gettando ombre mediatiche sull’operato del presidente attuale, possano avere più voce nell’esprimere un loro soggetto alla prossima elezione. In una parola sola, Cannizzaro “bummino”, la sindaca prestanome e Arruzzolo lo scifo, vogliono mettere le loro “zampe” sull’Autorità portuale. Ormai l’hanno capito tutti anche se nessuno (neanche i sedicenti difensori d’ufficio di Longo, che non ha bisogno di certi appoggi) lo dice apertamente. Sempre e comunque a futura memoria.