Giustizia nel caos. Bombardieri come Palamara: su Gratteri commenti caustici

Se da uno con la faccia da tonno come Palamara ti puoi aspettare di tutto, e non per dar ragione a Lombroso ma nel suo caso per attitudine al malaffare, da uno con la faccia da bravo ragazzo come Bombardieri, certe espressioni caustiche nei confronti di chi pensavamo fosse un suo caro amico come Nicola Gratteri, proprio non ce l’aspettavamo.

Sì, sapevamo delle assidue frequentazioni con il suo capo corrente Palamara. Ma abbiamo sempre pensato che tali contatti si limitassero a discussioni riguardanti l’attività dell’Anm. Noi, ingenui, abbiamo sempre visto il dottor Bombardieri come il bravo magistrato della porta accanto. Una persona perbene che con coscienza e serietà svolge il suo delicato lavoro di magistrato impegnato nella pericolosa lotta contro la masso/mafia. Un magistrato serio e preparato, impegnato solo a lavorare e lontano anni luce dalle rozze dinamiche tipiche dei luoghi di lavoro: pettegolezzi, maldicenze e malignità come principale attività lavorativa. Insomma, l’amico perfetto di cui ti puoi fidare in una procura infestata da talpe, spie, corrotti e chissà cos’altro.

E Bombardieri sembrava, almeno ai nostri occhi ingenui, l’amico perfetto di Gratteri. L’amico che ti vuole bene. Che ti copre le spalle e che ti avverte se sei in pericolo. E invece, a leggere quello che Bombardieri dice nelle chat con Palamara, su Gratteri, scopriamo un Bombardieri che non t’aspetti.

In una conversazione sulla famigerata chat, Palamara e Bombardieri commentano l’ennesima comparsata in Tv di Gratteri dove aveva parlato di alcuni magistrati calabresi del passato che, a suo dire, non sarebbero stati «degni» di indossare la toga. Dice Bombardieri: “Le solite cazzate di Gratteri”. Replica Palamara: “ormai sta diventando patetico”. Il tutto accompagnato da fragorose risate dei due. Ridono di Gratteri che reputano un poveraccio disperato e inascoltato che ripete a menadito sempre la stessa cosa. Una sorta di matto del paese. E’ evidente che c’è del disprezzo in questa loro conversazione. Non sono risatine derivanti da qualche gaffe di Gratteri, sono risate caustiche che lasciano capire una sola cosa: l’amaro e cattivo sbeffeggio tipico degli infidi ipocriti: davanti faceva l’amico, e dietro le coltellate a na lira. Pensare Bombardieri calato in questa viscida sottocultura ci ha lasciato con l’amaro in bocca. Possiamo solo immaginare lo stato d’animo di Gratteri che con Bombardieri ha condiviso lavoro, inchieste e segreti.

Ma non finisce qui. A confermare la cattiveria delle sue espressioni un’altra conversazione in chat: Bombardieri, dopo aver saputo da Palamara di essere stato nominato procuratore capo di Reggio Calabria, è tentato a chiamare Gratteri per prenderlo in giro, ma anche per saggiare la sua reazione per la nomina appena ricevuta. Dice Palamara a Bombardieri, commentando la nomina e sempre ridendo: «Gratteri è svenuto? Chiamalo cazzo, così lo facciamo morire dall’invidia». E Bombardieri che ascolta ridendo di gusto alle cattiverie di Palamara su Gratteri, alla fine dice: “grande Palamara”. Più chiaro di così si muore. Bombardieri, anche se dalle sue parole non si configura nessun reato, ne esce a pezzi. Una figura di merda colossale di fronte a tutta l’Italia. Il finto amico che nessuno vorrebbe mai incontrare.

Quello che stupisce da queste conversazioni, oltre alla gratuita cattiveria, è un Bombardieri che asseconda Palamara su ogni cosa, anche quando dice che Gratteri ripete sempre le stesse cazzate sui magistrati corrotti, segno evidente che per Bombardieri il problema Luberto, Petrini, e chissà quanti altri, non esiste. La corruzione a Catanzaro, e non solo, dove lui ha lavorato fino a qualche anno fa, è una invenzione dei magistrati di Salerno. È questa la cosa grave che emerge dalle parole e dall’atteggiamento di Bombardieri. Per lui alla Dda di Ctanzaro andava tutto bene. Nonostante sparissero fascicoli e documenti scottanti. Chi l’avrebbe mai detto di Bombardieri!

Certo è che Gratteri si sta dimostrando un grande incassatore. Nel senso che: come fa a sopportare la presenza e la vicinanza di determinati soggetti, che “sfoggia” sempre con entusiasmo e lodi alle tante conferenze stampa dopo qualche operazione, nonostante la consapevolezza delle loro malefatte? Ce lo siamo chiesti per anni con Luberto sempre al suo fianco in tante conferenze stampa, salvo poi scoprire che a denunciare Luberto a Salerno è stato lo stesso Gratteri. Chissà se ha fatto la stessa cosa con Bombardieri, magari segnalandolo al Csm… Ieri per Bombardieri è arrivata la batosta dell’annullamento della nomina a procuratore ma Gratteri, intervistato a Cosenza, s’è schernito e anzi – almeno apparentemente – si è dichiarato dispiaciuto della “disavventura” di Bombardieri (https://www.iacchite.blog/gratteri-dopo-minacce-se-potessi-lavorerei-di-piu-inaspettato-il-ricorso-contro-bombardieri/). Ma le chat restano. A futura memoria.