Cosenza, gli affari degli “sceriffi”: voti, soldi e ritorsioni

Roberto Caruso

La Gnat (Guardia Nazionale Ambiente e Territorio) è un’associazione che dovrebbe occuparsi di servizi di vigilanza per l’ambiente ma che, di fatto, è foraggiata alla grande dal Comune di Cosenza. 
I deus ex machina di questa associazione sono l’ormai leggendario caposcorta del sindaco nonché vigile urbano, consigliere comunale ed esattore degli amici degli amici, Giacomo Fuoco, e il vigile urbano Roberto Caruso, che figura come vicepresidente.

La sede della Gnat, tanto per essere più chiari, combacia perfettamente con la residenza anagrafica di Giacomo Fuoco. Così come il numero di telefono che compare nelle carte di riferimento dell’associazione.

Recentemente la Gnat si è occupata, insieme ad altre associazioni, del servizio di supporto ai vigili urbani alla Fiera di San Giuseppe. Ma il grosso dei suoi affari dipende, come accennavamo, dai rapporti con Palazzo dei Bruzi. 
Il sindaco Occhiuto ha affidato alla Gnat una serie importante di lavori e per importi anche cospicui, come l’accompagnamento e la vigilanza davanti alle scuole, il decoro urbano e il servizio di supporto al traffico nella notte di Capodanno.
Tutto questo solleva gravissimi sospetti di conflitto di interesse nell’ambito dei vigili urbani di Cosenza sui quali ha lavorato la Commissione di Controllo e Garanzia di Palazzo dei Bruzi, fino a quando è stata presieduta da Giuseppe Mazzuca.

Ugo Dattis

In una delle sedute della Commissione è stato convocato l’ex comandante dei vigili urbani, nonché dirigente uno e trino del Comune, l’immarcescibile Ugo Dattis, oggi finalmente in pensione (ccuri sordi di caggi). Ed è venuta fuori una determina (la 222) con la quale è stato affidato per 4 anni ad alcune ditte il compito di bonificare le strade sulle quali si sono verificati incidenti stradali. Rispetto a questa determina il Comune sostiene di aver ricevuto cinque proposte ma di non averne scelto nessuna. Le ditte saranno utilizzate a turnazione.

Ora, tra queste c’è anche la società Sicurezza e Ambiente, che dal 2012 al 2014 ha sempre svolto il servizio. 
A Dattis, nello scorso mese di marzo, è stato fatto notare che il responsabile del procedimento è proprio il vigile urbano Roberto Caruso, del quale abbiamo parlato prima.

Fin qui niente di male, se non fosse che, in una lettera datata dicembre 2013 e tirata fuori dall’ex consigliere Frammartino (che in precedenza aveva informato anche la questura per tutelarsi), lo stesso Roberto Caruso che cura la determina, chiede a Sicurezza e Ambiente un contributo per l’associazione di cui è vicepresidente, ossia la Gnat, di 2500 euro, che comunque non viene concesso.

Questa lettera è un documento molto importante perché anche i bambini sanno che un dipendente comunale (qual è un vigile urbano) non può avere partecipazioni in associazioni che lavorano col Comune stesso né tantomeno scrivere lettere a ditte che prestano servizio in Comune per ricevere contributi. E infatti, Sicurezza e Ambiente dopo aver negato il contributo a Caruso, perde la gara nel 2014 e nel 2015 viene ammessa solo per il rotto della cuffia nel gruppo delle ditte alle quali è assegnato il servizio per la bonifica.

La Commissione è andata avanti con il suo lavoro ma ha trovato un muro nel comandante pro tempore dei vigili urbani Scaramuzzo, che neanche davanti all’evidenza dei fatti ha ritenuto opportuno aprire un’inchiesta interna. 
Quanto a Caruso, unitamente al dirigente Sconza, ha sempre disertato le convocazioni della Commissione.

Giacomo Fuoco
Giacomo Fuoco

A queste riunioni, però, non è mai mancato Fuoco (pur non essendone un componente), evidentemente per capire e cercare di arginare il problema Gnat. E’ appena il caso di ricordare che Fuoco è stato il primo presidente della Gnat, salvo poi dimettersi non appena entrato a far parte della cerchia di Occhiuto. E non è certo difficile capire quanto la Gnat abbia funzionato da bacino di voti per la campagna elettorale di Fuoco, che altrimenti non avrebbe mai preso i 247 voti che ha preso nella lista di Morrone.

Perché Scaramuzzo continua a coprire Caruso? Ci sono forse poteri superiori che hanno ordinato di mettere tutto a tacere?
      

Nel frattempo, Caruso continua a essere uomo fidato di Scaramuzzo nonché di Fuoco e di tutti gli altri, ed è evidente che fa parte a tutti gli effetti della banda (pericolosissima) degli “sceriffi” del sindaco.
 E visto che parliamo di ritorsioni, segnaliamo doverosamente che anche l’ex presidente della Commissione Controllo e Garanzia Giuseppe Mazzuca ne ha subite diverse, dal momento in cui si è occupato del caso Gnat. 
Su una di queste indaga la procura di Cosenza.

Che non c’entrino i soliti “sceriffi” del sindaco?