Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno fatto sapere di aver chiamato il Quirinale perché, hanno detto a chi ha risposto al Colle quando era già domenica sera, sono «pronti a riferire su tutto» in vista della formazione di un governo giallo-verde sostenuto dal M5S e dalla Lega. Probabilmente, il nome del futuro premier, individuato dai due leader, verrà fatto oggi direttamente al presidente della Repubblica che si appresterebbe a convocare per il pomeriggio (o al massimo per domani pomeriggio) le delegazioni dei due partiti che hanno raggiunto un’intesa per far partire il 65° governo della Repubblica quando sono passati più di 70 giorni dalle elezioni del 4 marzo. Se il profilo del nome «terzo» concordato da Di Maio e da Salvini supererà l’esame del Quirinale, spetterà dunque a Sergio Mattarella nominare il presidente del Consiglio e, su proposta di quest’ultimo, i ministri.
Chi ha scritto la storia politica di questo paese? Forse qualcuno dei padri Costituenti, forse alcuni politici che sono arrivati al governo dopo aver lottato contro una dittatura, essere stati perseguitati.
Forse, ma solo forse, tre o quattro personalità politiche della prima Repubblica, certamente nessuno della seconda.
Ma adesso, visto che siamo in campagna elettorale permanente ed è giusto dire fesserie, strumentalizzare ed enfatizzare, Giggino di Maio comincia a sentirsi Napoleone.
E con totale immodestia e sprezzo del ridicolo ha detto: “Si sta scrivendo la storia e ovviamente ci vuole un po’ di tempo. C’è un ottimo clima al tavolo, si stanno affrontando temi importantissimi”.
E certo, la storia di questo paese e il cambiamento si discutono con un figuro come Calderoli, noto per le sue volgarità razziste e i suoi disastri da ministro e parlamentare della Repubblica. O con Salvini, il leghista passato da comunista e indipendentista padano a nazionalista ed estremista di destra inseguendo il peggio del fascistume reazionario presente in famigerati strati del paese.
Ma Giggino non si è fermato: “Per la prima volta nella storia si porta avanti una trattativa di governo mettendo al centro i temi”, ha sottolineato. Salvo poi prendere atto che Lega e M5s si stanno scorticando sul nome del premier. Alla fine dovrebbero farcela ma – per carità – lasciamo stare la storia…