Gratteri a Napoli, i motivi del sì: resa nota la proposta di nomina che il Csm voterà il 13 settembre

Magistrato eccellente dall’indiscusso valore, questo in sintesi il profilo del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri nella proposta di delibera che il 13 settembre verrà vagliata dal plenum del Csm. In quella data infatti sarà scelto il futuro procuratore di Napoli. In quinta commissione il magistrato calabrese ha ottenuto quattro voti: Andrea Mirenda, Ernesto Carbone, Daniela Bianchini e Maria Luisa Mazzola, presidente della commissione. Gli altri due voti della commissione sono invece andati, uno ciascuno, a Giuseppe Amato e Rosa Volpe. Nel documento che sarà votato da Palazzo dei Marescialli si sottolinea «l’indiscusso valore del dottor Gratteri, l’assoluto rilievo dell’esperienza professionale maturata da quest’ultimo, il prestigio di cui lo stesso gode negli ambienti giudiziari e forensi, l’impegno e la passione spesi in modo costante nel lavoro giudiziario».

A “promuovere” Gratteri sono i suoi stessi colleghi. Nella proposta di delibera sono infatti riportate le relazioni del Consiglio giudiziario e del procuratore generale Giuseppe Lucantonio. Nella prima si dà atto «della capacità di lavoro, della duttilità, della straordinaria attività di organizzazione delle risorse, personali e materiali dei settori e degli uffici, in responsabilità del dottore Gratteri, sorretta dalla solida preparazione giuridica, dalla fermezza di carattere; doti che, integrate da una grande intelligenza, trovano riferimento nella eccellente attività di indagine attuata da Gratteri». E poi si aggiunge che il procuratore gode «di grandissimo prestigio negli ambienti giudiziari e forensi, presso la polizia giudiziaria e nel territorio tutto». Dello stesso tono la relazione trasmessa dal pg Lucantonio: «Gratteri è magistrato di eccezionale esperienza e di eccellente capacità investigativa oltre che di elevatissima preparazione giuridica, in ogni settore, e, più specificatamente, nel settore della criminalità organizzata di tipo ‘ndranghetista e del traffico internazionale di sostanze stupefacenti (sono centinaia le rogatorie curate dal medesimo e frequentissimi sono i suoi rapporti con le autorità giudiziarie e le polizie degli altri Paesi)». Gli stessi ispettori del Ministero della Giustizia dopo la visita nella Procura catanzarese del gennaio 2019, annotano: «Ha adeguatamente fronteggiato il consistente carico di lavoro sopravvenuto ed ha ridotto le pendenze in modo più che significativo. L’Ufficio, nel periodo oggetto della verifica, ha fatto registrare ottime performance in tutti i settori».

Nicola Gratteri mei suoi sette anni di permanenza a Catanzaro ha cambiato il volto alla Procura del capoluogo «con eccellenti risultati in termini di produttività, efficienza, qualità». Secondo quanto viene sottolineato nella proposta di delibera Gratteri avrebbe avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione del lavoro dei pm. Si parla di riunioni frequenti su tutte le questioni più rilevanti, in modo da ottenere indirizzi condivisi dai magistrati. Relativamente alle udienze ha stabilito la prassi di affidare i procedimenti più complessi a due sostituti. Al fine di contenere la durata dei procedimenti, ha adottato una serie di misure organizzative. In particolare, si è ulteriormente affinata l’esperienza dei gruppi di lavoro specializzati. Si evidenzia l’importanza dei protocolli di lavoro e di indagine in ordine ai fatti/reato di particolare allarme… E poi ci sono gli interventi strutturali, la nuova procura e l’aula bunker di Lamezia in particolare… Infine i numeri e l’impegno nel contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione… Fonte: Gazzetta del Sud