Grazie Nordio, finalmente ora l’impunità è uguale per tutti

Se da un lato è vero che la riforma della Giustizia targata Nordio è stata pensata per limitare il potere discrezionale della magistratura e introdurre ancor più impunità per i colletti bianchi, è altrettanto vero che ora tutti potranno beneficiare della stessa impunità di cui godevano solo i potenti. Infatti, la riforma Nordio non è l’introduzione dell’impunità per i potenti, come va dicendo la magistratura, ma piuttosto l’estensione di questo privilegio a tutti. Del resto, come tutti gli italiani sanno, non è certo la riforma Nordio a creare nuove sacche di impunità per i politici e i colletti bianchi intrallazzatori. L’impunità, al potere politico e finanziario corrotto in Italia, è sempre stata garantita proprio dalla magistratura, che spesso e volentieri ha barattato la giustizia in cambio di privilegi. La stessa magistratura che oggi grida all’attacco alla democrazia e allo Stato di diritto, mentre per decenni nulla ha fatto per riformare se stessa ed eliminare corruzione e privilegi.

La magistratura è da sempre una delle caste più potenti d’Italia e non gradisce interferenze nella propria autonomia, e non è riferita a quella garantita dalla Costituzione, così come vorrebbero far credere i giudici agli italiani, ma a quella di poter intrallazzare come e dove vuole, senza mai pagare dazio. Ed è colpa sua se oggi, in Italia, è convinzione comune che la Legge non sia mai stata uguale per tutti. E se la Legge non è uguale per tutti – e questo, proprio per colpa della magistratura, sembra un principio immutabile – almeno con la riforma Nordio l’impunità potrà esserlo: ora chiunque ha la possibilità di sfuggire alla giustizia con gli stessi metodi dei ricchi e dei potenti. Essere avvisati cinque giorni prima dell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare, ad esempio, non sarà più un lusso per pochi: vale per tutti. Nordio ha ristabilito, a modo suo, il principio di uguaglianza, quello che la casta dei magistrati aveva svenduto da tempo: se non possiamo avere una giustizia giusta, allora almeno facciamo in modo che tutti possano godere delle stesse scappatoie.

La vera rivoluzione della riforma Nordio è questa: finalmente, non saranno più solo i potenti a godere della clemenza dello stato, ma anche il cittadino comune. Una conquista di civiltà, si potrebbe dire. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che la soluzione ideale sarebbe stata un’altra: rendere la giustizia davvero equa, rapida ed efficace per tutti. Ma siamo in Italia, qui le rivoluzioni si fanno con pragmatismo: se non si può avere una giustizia uguale per tutti, ci si può sempre accontentare di avere l’impunità uguale per tutti. Che qui da noi è ancora meglio…