La Russia: “Tregua e resa entro le 12 di lunedì”
Siamo all’alba del 26° giorno della guerra in Ucraina. Oggi dalle 10, ora di Mosca (ore 12 in Italia), i russi “apriranno i corridoi umanitari” da Mariupol sia a est che a ovest, ha affermato il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo. Lo riporta Ria Novosti, spiegando che il ministero della Difesa “offre alle parti in guerra di dichiarare un regime di cessate il fuoco e ne garantisce la stretta osservanza dalle 9:30 ora di Mosca del 21 marzo”. Il corridoio sarà aperto alle 10 alle 12 “per tutte le unità armate dell’Ucraina e combattenti stranieri senza eccezioni, senza armi e munizioni lungo la rotta concordata con l’Ucraina”. In pratica, i russi chiedono la resa della città. Entro le 5 di lunedì mattina, ora di Mosca, i militari ucraini dovranno rispondere formalmente e per iscritto all’ultimatum. Secondo quanto riporta la Tass, a Mariupol ci sarebbero ancora 130mila civili.
L’Ucraina respinge l’”ultimatum” su Mariupol
L’Ucraina respinge la richiesta della Russia di consegnare Mariupol. La vicepremier Iryna Vereshchuk ha risposto alla Russia affermando che «la resa non è un’opzione». Lo riporta il Kyiv Independent, aggiungendo che l’Ucraina «chiede che le forze russe consentano immediatamente un passaggio sicuro».