Guerra in Ucraina, 59° giorno. I due piani di Putin per la fine del conflitto

Nel 59esimo giorno della guerra in Ucraina il generale russo Minnekayev ha detto che Mosca punta a conquistare il Donbass, collegare il territorio alla Crimea e catturare l’intero sud del paese fino alla Transnistria. Secondo uomini vicini a Putin ci sarebbero due opzioni per la fine della guerra: l’altra prevede che l’offensiva russa si fermi a Nord-Est. Lo stato maggiore dell’Ucraina ha affermato che le forze russe hanno aumentato gli attacchi lungo l’intera linea del fronte nell’est del paese e stanno cercando di organizzare un’offensiva nella regione di Kharkiv. Intanto nell’acciaieria Azovstal a Mariupol i combattenti del Battaglione Azov resistono. Ma le forze russe hanno ormai conquistato gran parte del porto ucraino. Intanto l’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme sulla crescente evidenza di crimini di guerra in Ucraina, esortando sia Mosca che Kiev a ordinare ai combattenti di rispettare il diritto internazionale.

7.16 – Guterres anche a Kiev

Dopo la visita a Mosca, martedì 26 aprile, per un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres sarà il 28 a Kiev per vedere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha annunciato il Palazzo di Vetro in una nota precisando che Guterres “avrà un incontro di lavoro con il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e sarà ricevuto dal presidente Volodymyr Zelenskyy il 28”.

7.00 – Intelligence Uk: niente progressi sul campo per la Russia

Nel suo consueto resoconto sulla guerra in Ucraina l’intelligence britannica sostiene che le forze russe non hanno fatto progressi nell’ultimo giorno in nessuna delle maggiori offensive sul campo, mentre l’esercito ucraino continua a rintuzzarli e a respingerli. Anche le forze navali russe non hanno ancora preso le città ucraine definitivamente mentre a Mariupol la resistenza costringe Mosca a combattere ancora.

6.30 – 20 mila morti a Mariupol

Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal sostiene che l’assalto a Mariupol è una delle più grandi catastrofi umanitarie di questo secolo. Secondo le forze ucraine 20 mila persone sono morte in città.