Gufando Gufando edizione speciale: Occhiu’, i turisti e la “fatiga” (questa sconosciuta)

GUFANDO GUFANDO
EDIZIONE SPECIALE

-Occhiú è così jiutu (andato) di testa che scambia lucciole per lanterne. Sui siti appaino le foto di lunghe file di turisti sotto un sole rovente davanti al Museo di Reggio Calabria e invece di essere preoccupato per i disagi arrecati lui è euforico. Arriva a pubblicare un post esilarante: “Sì, quella fila è vera. E no, in Calabria non si era mai vista prima”. Qualcuno di quelli bravi che lo circondano, sempre che ce ne siano, spieghi allo sventurato che avrebbe fatto meglio a non “vantarsene”. Turisti in più, turisti in meno sempre sotto il solleone sono tenuti per ore e ore. In realtà sembra dalle minchiate che va scrivendo che la papogna se la sia presa lui. Contento lui…

-Occhiu’ ragiona come quando eravamo figlioli in maniera binaria: bello o brutto, bene o male, giusto o sbagliato, vero o falso. C’ è la fila davanti al Museo… e per lui in automatico significa che ci sono più turisti. La gente è sotto il solleone e chi se ne frega: ” non è soltanto una bella immagine è il segno concreto di un cambiamento profondo”. E come no ?!!! Il cambiamento realizzato da lui è che nemmeno un centinaio di turisti si riesca a far entrare nel principale museo calabrese senza far patire disagi e attese. Complimenti a lui e a Giorgia. Visto che il Museo è nazionale.

– Sembra che Occhiu’ ha proposto a (G)alabrese, quello con la zeppola alla Agnelli, di chiedere a Rio, il nuovo DG del turismo, un nuovo software avanzato per rilevare gli ingressi al Museo. Fornire i custodi del museo di un quaderno a quadretti e una penna per segnare con un’asta ogni nuova entrata. La ministra Santanchè si è dichiarata entusiasta. E pure il Ministro della cultura Giuli. 

– E speriamo che Occhiu’ si fermi qui e non arrivi a pubblicare nei prossimi giorni un bel video da un Pronto Soccorso di un ospedale calabrese con la gente ammassata e in fila e lui entusiasta: “Sì, quella fila è vera. E no, in Calabria non si era mai vista prima. E’ una bella immagine”. E poi immaginiamo la chiosa: “Quella fila è frutto del nostro lavoro, la gente sta tornando alla sanità pubblica.”. Verrebbe da dire, in effetti le file negli ospedali sono il risultato del suo indeFesso lavoro. E, come dice lui, siamo solo all’inizio.

-Occhiu’ afferma che questo gran risultato è frutto di “un cambiamento costruito con fatica, giorno dopo giorno. Mentre altri parlavano, noi lavoravamo. In silenzio, con determinazione”. Ora tutti sappiamo che Occhiu’ non sa dove stia di casa la fatiga, uno che non ha mai lavorato un solo giorno in vita sua. Affermare poi che lui abbia lavorato in silenzio e con determinazione è da premio Oscar per la migliore barzelletta dell’anno. Il silenzio sta a lui come il cinema sta al suo amico GianMelo Casadonte.

– In realtà sembra che la gente sia accorsa in massa al Museo di Reggio da quando si è saputo che è stato esposto il terzo bronzo. Il Bronzo di Cusenza quello che non ha tempo di andare in palestra. Trovato nelle acque limpide della costa tirrenica con i droni super tecnologici. Tanto una minchiata tira l’altra.

– Occhiu’, se tra una cazzata e l’altra hai tempo di andare sul sito www.coopculture.it dove è possibile prenotare l’ingresso al Museo Nazionale vedrai che tutti i giorni, a tutte le ore, per tutta l’estate c’è ampia disponibilità a prenotare l’ingresso. Servirebbe un presidente di regione meno vanoglorioso che convocasse direzione del museo, tour operator, associazioni e albergatori per una migliore collaborazione. Ma ciò comporterebbe lavoro e fatica, questi sconosciuti nel mondo magico e fantastico di Occhiu’.

– Occhiu’ afferma che la bellezza qui non è mai mancata ma anche tanto altro. Diceva Umberto Eco: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli”. E purtroppo non solo da parte degli avventori delle cantine.

IL GUFO ANACLETO