I fratelli sparacazzate

Per carità, ognuno è libero di tessere le lodi di chi gli pare e di vedere tutta la luce di questo mondo negli occhi di chi ama. Questo non si discute. Infatti non è nostra intenzione discutere l’amore fraterno tra Mario e Roberto Occhiuto, un legame la cui profondità tutti comprendiamo e poi si sa: anche quando un fratello sbaglia il primo istinto è sempre quello di prenderne le difese, a prescindere dalle oggettive responsabilità. Le responsabilità di un fratello, qualora ci fossero, vanno “rimproverate” sempre privatamente, e mai pubblicamente. I panni sporchi si lavano sempre in famiglia, da che mondo è mondo. Il proprio congiunto, se attaccato da altri, va sempre difeso. È il forte richiamo del “sangue” che ci fa agire così. Almeno così si comporta la stragrande maggioranza degli esseri umani. Così come l’amore familiare ci porta, spesso e volentieri ad ingigantire, ad esempio quando parliamo delle qualità di un nostro congiunto, quello che agli altri risulta, o potrebbe risultare microscopico.  Si sa: ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja. E anche questo non si discute. Ognuno è libero di essere orgoglioso di un proprio congiunto, come e quando gli pare.

Ma una cosa la vogliamo dire, sul legame tra i due, senza toccare le corde del sentimento: capiamo tutto, l’amore fraterno, l’orgoglio, il sangue, e lo abbiamo scritto, quello che non capiamo però è, nella lode che Mario dedica a Roberto, ma Roberto in trent’anni di parassitismo politico, per la Calabria e l’Italia, che cosa ha fatto?

Sfidiamo il sindaco Mario ad elencarci, non diciamo 10, nemmeno 7, facciamo 5 cose concrete che ha fatto suo fratello Roberto per la Calabria e l’Italia, in trent’anni di politica. Caro Mario se ci riesci elenca 5 “imprese” che passeranno alla storia, compiute da Roberto. Secondo noi non arrivi neanche ad uno. In alternativa puoi elencare anche quello che sta facendo adesso.

Certo è che se c’è qualcosa che più di ogni altra vi accomuna come fratelli, e vi rende uguali è questa: sparare cazzate a più non posso.