“La situazione sta gradatamente migliorando ma è ancora delicata…” E’ quanto riferisce la famiglia sulla condizioni di Carlo Iannuzzi, il giovane calabrese, ricoverato da sabato scorso presso l’Ospedale italiano di Buenos Aires, dopo aver subito un’aggressione da un gruppo di balordi con lo scopo di derubarlo.
Carlo è originario di Roccella Jonica ma è conosciutissimo anche qui a Cosenza, dove ha studiato presso l’Università di Arcavacata e ha frequentato l’ambiente. A ventinove anni il ragazzo, ha viaggiato molto in diverse città del mondo, fino ad arrivare a Buenos Aires, dove vive e lavora da tempo.
Tantissimi messaggi di solidarietà sono giunti da amici e conoscenti, anche da parte dei cosentini, in apprensione per il suo stato di salute.
“Ringraziamo davvero di cuore per le tantissime manifestazioni d’affetto che sono giunte da ogni parte del mondo per nostro figlio, ma al momento, se non prima riscontriamo di persona il suo stato di salute, non possiamo pronunciarci anche se le notizie che ci sono arrivate finora sono di un lento miglioramento” scrive Pino, il papà di Carlo.
Facendo un passo indietro, Carlo Iannuzzi, nella notte tra il 27 e il 28 novembre, pare sia stato aggredito e derubato per le strade della capitale argentina da un gruppo di teppisti, picchiato e rimasto a terra privo di conoscenza.
Portato in ospedale le sue condizioni hanno destato preoccupazioni per via di un ematoma alla testa. Poi, dopo l’intervento chirurgico, Carlo lentamente si è svegliato dal coma farmacologico e ha iniziato a riprendersi. Pare si possa tirare un sospiro di sollievo, ma ancora c’è riserbo sulle sue condizioni.
Centinaia le condivisioni per la richiesta di volontari per la donazione del sangue per rifornire la riserva dell’Ospedale inseguito alle trasfusioni fatte a Carlo, e innumerevoli i messaggi d’ affetto che hanno riempito i social, da ogni parte del mondo, anche da Cosenza.
Il Collettivo Autonomo ControVerso scrive: “Siamo vicini alla famiglia e lanciamo il nostro urlo e augurio: Forza Carlo, siamo tutti con te, ti vogliamo un bene dell’anima, siamo in apprensione per te ma è come se fossimo tutti intorno al tuo letto a darti forza”.
Anche il Filo Di Sophia si accoda: “Forza, Il Filo Di Sophia tutto ti attende a braccia aperte e calici – vabbè bicchieri di plastica, non t’emozionare – in alto. Iannuzzi superstar”.
E tantissimi altri messaggi; ci accodiamo anche noi, augurando una pronta guarigione.
V.M.