I sindacati rispondono con un mese di scioperi al progetto di cessione di Telecontact, la controllata di Tim, che nei piani del gruppo deve confluire in Dna insieme al pari ramo d’azienda di Gruppo Distribuzione. Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, dopo l’ultimo incontro al ministero del Lavoro, hanno proclamato una giornata di sciopero, il 17 novembre, che sarà seguita dall’astensione dal lavoro per due ore a fine turno fino al 16 dicembre. «Si tratta di un’operazione che non ha alcun senso industriale» commenta Riccardo Saccone segretario generale di Slc Cgil.
Telecontact, 1.591 lavoratori, ha sede a Caltanissetta, Catanzaro, Napoli, Roma, L’Aquila, Milano, Ivrea, Aosta. “L’intento espresso – riferiscono i sindacati – è di realizzare un’operazione straordinaria di aggregazione nel settore delle telecomunicazioni, con un processo di transizione occupazionale che prevede nuova formazione e riqualificazione dei lavoratori coinvolti verso la digitalizzazione della pubblica amministrazione, con un partenariato con Poste Italiane, non meglio specificato, oltre alla prosecuzione di quanto già in essere in Tim, rispetto alla Vertical Energy, e naturalmente le attività dei servizi di customer ora attivi in Tim: un maldestro tentativo di camuffare l’ennesima esternalizzazione nel settore in ambito customer care. Nei fatti verrebbero ceduti i dipendenti, mantenendo invece parte della cassa e di alcune attività/passività residuali nella capogruppo».









