Acheruntia, Pandosia, Castrum Francorum (cosentinizzato “Castrofrancu”), Castel Franco, Castrolibero. Il susseguirsi dei nomi ci restituisce il glorioso passato della cittadina che sorge su tre colli e la cui espansione a macchia d’olio ha raggiunto ormai da tempo il territorio della città di Cosenza dalla quale è separata dal celeberrimo ponte di San Francesco.
LA FAMIGLIA DODARO E CASTROLIBERO
Alla fine degli anni Sessanta, prima ancora che lo sviluppo urbano modificasse l’assetto di Castrolibero trasformandolo in un’area periurbana della città di Cosenza, l’imprenditore Mario Dodaro progetta e realizza su questo territorio un opificio industriale destinato alla lavorazione delle carni e alla produzione dei salumi. Tale insediamento industriale segna il successivo sviluppo del territorio e non solo perché produce un significativo stimolo all’attività produttiva e al sostentamento delle famiglie coinvolte, ma anche perché la storia di questo salumificio è al contempo la storia di un imprenditore che ha voluto e saputo esprimere un rapporto fecondo di stimoli con la comunità locale di appartenenza.
La parabola di Mario Dodaro è stata purtroppo interrotta nel 1982 dalla criminalità organizzata, con la quale non è mai voluto scendere a patti.
A distanza di anni, il figlio Francesco, oltre all’azienda di famiglia ovvero il Salumificio Dodaro, espande la sua attività anche nel settore dell’editoria rilevando un quotidiano che da provinciale diventa regionale e che ha bisogno di una sede congrua alla sfida che intende portare avanti.
L’ESPANSIONE DEL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA
I Fondi Pop 1994-1999 sono l’ideale per attingere finanziamenti e cambiare il corso della vita del piccolo quotidiano che intende diventare l’antagonista principale del quotidiano siciliano che opera in Calabria quasi in regime di monopolio, la Gazzetta del Sud.
Ce ne stiamo occupando ormai da qualche giorno: i soldi che l’editore Francesco Dodaro ha ricevuto per rendere “grande” il suo quotidiano sono finiti, tempo fa, sotto la lente di ingrandimento della Regione Calabria e della Guardia di Finanza per una serie di possibili irregolarità che, in altre parti del Paese, avrebbero potuto portare anche alla revoca del finanziamento stesso.
Tutto ruota intorno alla disponibilità dell’immobile dove ha sede il Quotidiano del Sud (nato dal “nuovo corso” del Quotidiano della Calabria) nel territorio di Castrolibero.
La Regione Calabria, dopo aver ricevuto una segnalazione alla fine di gennaio del 2008, ha immediatamente chiesto chiarimenti al Comune di Castrolibero per verificare una serie di questioni. Perché il Comune di Castrolibero ha rilasciato il certificato d’agibilità dell’immobile soltanto nel 2004 e non nel 2001, quando è effettivamente entrato in funzione?
E di chi è questo immobile per il quale la Regione ha concesso un finanziamento quantomeno generoso per l’acquisto?
LA NOTA DEL COMUNE DI CASTROLIBERO
A queste domande del Dipartimento delle Attività Produttive della Regione ha risposto, con una nota del 15 febbraio 2008, il responsabile dell’Area Programmazione e Gestione del Territorio del Comune di Castrolibero, Salvatore Mannarino.
Il sindaco è Orlandino Greco, con il quale il “vecchio” Quotidiano della Calabria ha un rapporto altalenante. Era sindaco anche nel 2004, quando improvvisamente Francesco Dodaro si era ricordato che gli serviva un certificato d’agibilità. Ma in questo caso c’è poco da dondolarsi.
Perché quell’immobile non può che essere di Francesco Dodaro. Semplicemente perché la concessione edilizia è stata concessa proprio a lui.
Ma torniamo alla risposta del dirigente del Comune di Castrolibero.
“… I locali oggetto del certificato – si legge nella nota – sono compresi in un fabbricato sito in Castrolibero alla via Rossini/via Mattia Preti, composto da tre piani oltre mansarda e interrato, assentito con originaria licenza edilizia n. 432 del 28 maggio 1974 e successivi titoli.
Da ultimo, per i locali citati nel certificato di agibilità, risultano rilasciati i seguenti titoli autorizzativi.
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Concessione edilizia in data 10 febbraio 1999 alla Ditta Salumificio Fratelli Dodaro & C. snc, riguardante l’esecuzione di lavori di ristrutturazione interna ai piani terra e primo esterno per come di seguito sinteticamente riportato;
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Eliminazione delle infiltrazioni d’acqua dalle terrazze al livello del secondo piano;
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Ristrutturazione dei piani terra e primo con modifica delle tramezzature e rifacimento dei relativi impianti tecnologici;
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Ristrutturazione esterna con modifica delle aperture esterne e della pitturazione;
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Sistemazione esterna dell’area di pertinenza del fabbricato e dei parcheggi;
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Il tutto finalizzato al cambio di destinazione d’uso del primo piano e di parte del piano terra da attività commerciale ad attività direzionale e uffici.
L’inizio dei suddetti lavori è stato effettuato in data 30 marzo 1999, giusta comunicazione di inizio lavori di pari data, mentre la data di ultimazione dei lavori non è stata effettuata…”.
L’IMMOBILE FINANZIATO E LA DATA DI ULTIMAZIONE DEI LAVORI
A questo punto fermiamoci e iniziamo a svolgere una serie di considerazioni.
Il Comune di Castrolibero rilascia una concessione edilizia a febbraio del 1999 al Salumificio Dodaro e riferisce che l’immobile destinato a ospitare la sede del Quotidiano della Calabria è proprio quello. Se ne deduce, anche abbastanza facilmente, che l’immobile per il quale Francesco Dodaro ha incassato un consistente finanziamento (a questo punto non ci interessa neanche sapere quanto) è già di sua proprietà. E questo francamente è impossibile. O meglio: è stato possibile perché nessuno, diciamo così, se n’è accorto.
Ma non solo. Il Comune di Castrolibero, chiamato in causa dalla Regione per l’inusuale rilascio di un certificato d’agibilità ad anni di distanza dalla fine dei lavori, sostiene che si può risalire alla data di inizio dei lavori ovvero marzo 1999 ma che non è possibile risalire alla data di ultimazione dei lavori perchè non è mai stata comunicata.
A lume di naso, non sembra proprio che questa procedura seguita sia corretta e appare molto chiaro che il Comune di Castrolibero abbia agito per come poteva, riferendo regolarmente la proprietà dell’immobile, la data di inizio dei lavori, la mancanza di una comunicazione di ultimazione dei lavori e la conseguente impossibilità di rilasciare un regolare certificato d’agibilità.
Ma andiamo avanti nella lettura della nota del Comune di Castrolibero.
LA RICHIESTA DEL CERTIFICATO D’AGIBILITA’
La ditta Finind snc, riconducibile con facilità all’editore Francesco Dodaro, si rifà viva con il Comune di Castrolibero per chiedere il permesso di costruire sullo stesso immobile il 17 dicembre 2004.
Sono dunque passati quasi sei anni dalla data di inizio dei lavori…
Chiede, in particolare, “l’esecuzione di lavori di ristrutturazione edilizia e parziale cambio di destinazione d’uso dei piani secondo e mansarda ad attività direzionale (uffici), per come di seguito sinteticamente riportato:
sostituzione e modifica di alcune aperture esterne;
ristrutturazione interna delle unità poste al piano 2° e al piano mansarda;
modifiche distributive ai piani terra e interrato e opere accessorie.
Per l’esecuzione dei suddetti lavori non è stata comunicata nè la data di inizio e nè di fine lavori.
Ma se tra la data di inizio dei lavori e il successivo permesso di costruire sono passati quasi sei anni, passano invece soltanto dodici giorni per la richiesta di un certificato d’agibilità che doveva essere stato presentato almeno tre anni prima.
“Relativamente all’esecuzione delle opere assentite con i suddetti titoli autorizzativi – si legge ancora nella nota del Comune di Castrolibero -, è stata presentata in data 29 dicembre 2004, prot. N. 12815, unica richiesta di certificato d’agibilità, con ivi allegata la documentazione di rito, citata dallo stesso certificato, tra cui la dichiarazione del tecnico direttore dei lavori in data 28 dicembre 2004 di regolare esecuzione delle opere in conformità ai titoli suddetti…”.
Ricapitolando: quasi sei anni di silenzio assodato da parte della Finind snc e poi improvvisamente, a fine 2004, nel breve volgere di una decina di giorni, richiesta di costruzione e parziale cambio di destinazione d’uso, richiesta di certificato d’agibilità e dichiarazione del tecnico direttore dei lavori.
Come mai tutta questa inerzia prima e tutto questo zelo dopo? Risposta semplicissima. Il 31 dicembre 2004 era il termine ultimo per superare i controlli relativi alla regolarità dei finanziamenti.
Qualche “uccellino” deve avere avvertito la Finind snc ed ecco così spiegata l’iper attività degli ultimi giorni dell’anno di grazia 2004. E non dovrebbe essere molto difficile per un’autorità giudiziaria ma anche per la stessa Regione ricostruire i fatti.
Il Comune di Castrolibero, in maniera molto elegante, ha candidamente ammesso che l’immobile in questione era (ed è) di proprietà della famiglia Dodaro, che dunque ha certamente incassato un po’ di soldi (e non ci interessa nemmeno quanti) per acquistare un immobile già suo. E che non ha mai ricevuto comunicazione della data di ultimazione dei lavori dalla Finind nel corso degli anni, se non una richiesta di certificato d’agibilità presentata in fretta e furia a poche ore dalla scadenza dei termini per i controlli.
Ce n’è abbastanza per togliersi le fette di salame davanti agli occhi?