Il Comune continua a pagare l’affitto a Scarpelli

Servizio fotografico di FABRIZIO LIUZZI

Puoi scrivere con tanto di prove, denunciare, informare, che tanto qui non si muove mai niente. I privilegi di alcuni non si toccano. Anche se sono immorali e truffaldini. Perché a Cosenza, amministrativamente parlando, il buon senso è un optional. E di buon senso era la proposta fatta dall’avente diritto, la famiglia Pezzulli, alloggiata in una situazione che definire indecente è poco, dall’amministrazione comunale.

Ci riferiamo a un nostro articolo di un po’ di giorni fa, nel quale denunciavamo uno spreco immondo, in momenti di crisi come questi, che va avanti da anni. Il Comune continua a pagare per il palazzo fatiscente denominato “Bilotti”, sito in via Rivocati, all’ingegnere Pianini, cognato del salumiere Scarpelli, 100.000 cucuzze l’anno.

Uno schiaffo alla miseria vera. Ostaggio di questo lercio lucro, la famiglia Pezzulli. Che, una volta appreso dell’esborso disonesto, ha indicato una soluzione pratica ed economica al sindaco. Nonostante la nostra denuncia, il Comune non si vergogna di continuare a speculare sulla pelle di chi ha veramente bisogno. Infatti il Comune giustifica questo ladrocinio, che viene sì da lontano, ma che a questo punto deve finire con un intervento deciso del sindaco, con la scusa che in quel decrepito stabile vive questa famiglia.

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Così, Francesco, appreso questo, ha portato al Comune la sua proposta, cioè la possibilità di un altro contratto, al costo di quasi 5000 euro all’anno, con un risparmio per le casse comunali di ben 95.000 euro all’anno. Nel mentre, il cognato dell’unto dal signore Pianini, Scarpelli, ha pensato bene, nonostante siano in uso al Comune che paga il canone di 100.000 cucuzze, di murare un appartamento e diversi magazzini di questo malsano stabile, che confina con la sua nota salumeria, per farne uffici e magazzini per la sua attività.

Affitto che pagate voi caggi. Locali che, a differenza di quello in cui abita la famiglia Pezzulli, ha ristrutturato, sempre con i soldi vostri.

L’evidenza di questo schiaffo alla miseria ha costretto, all’indomani del nostro articolo, l’amministrazione a convocare la famiglia Pezzulli, per trovare una soluzione. Appuntamento fissato per giovedì 17 settembre presso l’ufficio dell’assessore Manna. Quello che fa il signore con i soldi degli altri. Lo stesso che organizza e sguazza in faraoniche feste, pagate sempre da voi caggi, e poi non paga i suoi dipendenti da 13 mesi. Certo che Occhiuto ha fiuto nello scegliersi i suoi collaboratori.

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Un incontro di difficile interpretazione, dal racconto dello smilzo. L’assessore pare abbia blaterato, come è uso fare, dei “mo’ vidimu, mo’ facimu, passa dopu”. E soprattutto un fa strusciu. Insomma non una sola parola da amministratore al servizio del cittadino. Il solito linguaggio dell’incultura istituzionale alla quale ci ha abituati questa amministrazione. Il colloquio (parola grossa per Manna), finisce, dopo qualche altro farfugliamento, con un ci vediamo martedì 22 settembre alle 11. Data in cui, Francesco Pezzulli, il capo famiglia, si reca di nuovo nel suo ufficio, puntuale come un orologio svizzero.

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Ma gli dicono che l’assessore ancora non è arrivato, ma è lì lì per arrivare. Passa mezz’ora, e belli capelli non si vede. Lo smilzo chiede educatamente di nuovo al suo segretario, il quale risponde che è questione di minuti. Un po’ di pazienza dice. Ok. Intanto si fanno le 12. E dell’assessore imprenditore cura guagna di caggi, neanche l’ombra. Altri tre quarti d’ora, e dell’assessore signa ca pu passu, si sono perse le tracce. Come dice Totò, ogni limite ha una pazienza. E i limite di Francesco è superato. Saluta educatamente e va via.

E’ chiaro che non c’è nessuna volontà di porre fine a questo sperpero di denaro pubblico. E lo dimostra la vigliaccheria di questa specie di assessore. Non potendo parlare chiaro, perché mmischatu manu e pedi dintra u ‘mmualicu, si rifà, come è suo costume al più classico degli adagi calabresi: ogni mònacu sa picchì fùja.

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Pare che l’ingegnere Pianini abbia detto all’assessore Manna che se solo si permettono di recedere da questo contratto, lui vuole indietro tutti i fiori che ha seminato durante gli anni. Specie quelli degli ultimi 5 anni. Una pratica che scotta. L’ingegnere potrebbe cantarsela. E questo è un rischio enorme per Occhiuto, e per chi prima di lui intrallazzava con Pianini/Scarpelli.

Il malaffare è talmente incatrammatu a Cosenza, che ogni azione di buon senso, legalità, e trasparenza, diventa una impresa titanica. Perché ognuno di questi intrallazzini conosce sempre qualche tresca d’altro. E tutti girano in questa spirale fatta di ricatti, estorsioni, e taglieggiamenti. Non c’è via d’uscita. Se non quella di azzerare tutto e ricominciare. Ecco perché Occhiuto non può ritirare il contratto a questo mangione dell’ingegnere Pianini. Perché lo ricatta.

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E, cari cittadini, nonostante l’evidenza della truffa e dell’abuso, che nessuno può negare, vedrete, Pianini continuerà indisturbato a fottersi i vostri soldi. Continuando ad alzare palazzi, insieme al cognato, dopo aver acceso mutui bancari, facendosi garante di questa entrata, che paga con i soldi delle vostre tasse versati nelle casse comunali. Tutto ovviamente in spregio ai doveri che un sindaco ha nei confronti dei cittadini. E non è difficile immaginare, per un fazioso come me, che l’assessore fallito Manna, in uno dei suoi tanti festini, abbia brindato alla faccia vostra.

GdD