Il Cosenza retrocesso in Serie C dopo la sconfitta col Sudtirol: il fallimento di Guarascio e la speranza che vada via affidata alla Lega Pro

Il Cosenza, dopo sette stagioni di B, ritorna in Serie C. È matematica la retrocessione dei Lupi, che perdono 2-1 a Bolzano contro il Sudtirol. I biancorossi si impongono in rimonta, dopo il vantaggio iniziale di Mazzocchi, grazie a Davi, che segna una doppietta tra la fine del primo tempo e la ripresa. A determinare la matematica retrocessione dei Lupi, i concomitanti risultati delle altre squadre in lotta per la salvezza. A partire dalla vittoria della Salernitana sul Mantova; il successo dei granata, che stasera occupano la quartultima posizione insieme al Brescia (0-0 in casa con la Juve Stabia) a quota 39, porta a -8 il distacco del Cosenza. Di conseguenza, a due giornate dalla fine, i Lupi sono ufficialmente retrocessi.

Un disastro tutto targato Guarascio e che parte dalla penalizzazione di 4 punti sancita dalla Figc ad agosto 2024 per il mancato pagamento entro i termini dei contributi Inps e Irpef. Un fardello pesantissimo, confermato anche dopo tutti i patetici tentativi di opposizione del patron al Tribunale Federale Nazionale, al Coni e finanche al Tar del Lazio. Ma che è continuato con tutta una assurda serie di decisioni: dal tragicomico riscatto di Tutino all’ingaggio del tecnico Alvini, “esperto” in fallimenti come altri calciatori tipo Caporale e Dalle Mura, anche loro già reduci da altre retrocessioni. E per continuare con l’allestimento di una squadra di “scappati di casa”, che dopo un inizio promettente è progressivamente crollata, vittima della sua pochezza tecnica e caratteriale. Ovviamente, neanche il mercato invernale di gennaio ha posto rimedio al disastro: sono arrivate altre mezze calzette che non hanno certo evitato l’amaro epilogo di oggi.

La città e la tifoseria sanno benissimo che il responsabile di questo sfacelo è uno solo ovvero Guarascio e sanno benissimo chi l’ha avversato e chi ha passato gli anni a scodinzolargli dietro. Ormai è chiaro che bisogna andare oltre, pensare al futuro.

Guarascio ha chiamato un tale per “mettere a posto” le carte del suo squallido bilancio e provare ad essere iscritto alla Serie C nonostante una massa debitoria che ormai sfiora i 20 milioni. Di regola, il presidente della Lega Pro Matteo Marani dovrebbe cacciarlo a calci nel sedere ma nel calcio non si può mai dire mai ed ecco perché ci appelliamo a lui e a chi gli sta vicino: non iscrivete questo imbroglione accriccato con i peggiori poteri forti della Calabria al campionato di Serie C. Sbattetelo fuori senza pietà. I cosentini non hanno nessuna intenzione di andargli dietro e l’hanno già scaricato da anni, non ce la fanno più. Caro Marani, non prolunghi questa ingiusta agonia, gli stacchi la spina. Solo così il Vecchio Lupo potrà rialzarsi e provare a risorgere.