Il Governo dei padroni: “loro sono loro, e noi non siamo un c…o”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 28-01-2017 Roma Politica Manifestazione "Italia sovrana in piazza” organizzata da Fratelli d'Italia Nella foto Daniela Santanchè, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Giulio Tremonti, Ignazio La Russa Photo Roberto Monaldo / LaPresse 28-01-2017 Rome (Italy) Demonstration "Sovereign Italy in the square" organized by FdI party In the photo Daniela Santanchè, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Giulio Tremonti, Ignazio La Russa

Con l’avvento degli eredi di Almirante al governo, arrivati al potere a colpi di propaganda populista e retorica di destra, il pericolo di un ritorno al “ventennio”, agitato dai demagoghi del Pd e satelliti vari, non c’è mai stato, tutto si riduce alla sola esposizione verbale della loro identità politica attraverso la rievocazione di slogan e citazioni del “quando c’era lui”. Necessaria, visto il consenso, per accontentare i tanti nostalgici che li hanno votati. Solo “macabro folklore”. Di più non possono fare. Sanno bene che nell’Europa neoliberista e capitalista, l’unica forma di fascismo ammesso è quello economico. La finanza sopra ogni ideale. Si può essere fascisti, nazisti, nel profondo dell’animo, anche stando al governo, ma nessuno può sostituire, con altre forme di governo, la dittatura economica del consuma, produci e crepa. La politica, di destra e sinistra, nell’Occidente ricco, opulente, decadente e guerrafondaio, non conta nulla, tutto è deciso nelle segrete stanze delle potenti lobby economiche/finanziarie che muovono i fili dei tanti burattini capi di stato. E questo vale anche per l’Italia.

Il governo Meloni è un governo conservatore e reazionario perfettamente in continuità con quelli che lo hanno preceduto. Un governo nazionalista che sfoga le proprie frustrazioni sui ceti sociali meno abbienti, e i disperati che arrivano nel nostro paese. Contro di loro la solita macelleria sociale in uso a tutti i governi. Abolizione del reddito di cittadinanza, no al salario minimo, nessuna riduzione dell’età pensionabile, sanità pubblica allo sfascio, e poi i provvedimenti identitari contro donne, migranti, e oppositori. Il tutto per favorire padroni, industriali, imprenditori, lobby, caste, corrotti e finti moralisti di ogni ordine e grado. Infatti da quando sono al governo hanno sfornato solo leggi e leggine per ripristinare privilegi e garantire immunità a tutte le caste. Più che fascista, il governo Meloni può essere tranquillamente definito un governo padronale. Ovvero, quello che vale per gli altri non vale per chi governa e i loro amici degli amici.

Al padrone tutto è permesso, perché, nella concezione di questo governo, è al di sopra della Legge. Sta tutto qui il loro fascismo: garantire alla borghesia economica, politica, e mafiosa, impunità, affari a spese delle collettività, e benessere. Niente di nuovo verrebbe da dire. E’ solo il macabro folklore di stampo fascista con cui si accompagnano a rendere più evidente l’arroganza padronale di questo governo. Il sistema Italia ha sempre funzionato così, non l’ha inventato la Meloni.

La Meloni fa quello che le potenti lobby le ordinano di fare, al pari dei tanti presidenti del Consiglio che l’hanno preceduta. Certo, la loro sfrontatezza nel mentire anche quando l’evidenza non lascia scampo, e la poca eleganza politica e culturale, li caratterizza dagli altri precedenti governi, ma ciò non significa che gli altri non mentivano, anzi! Basta citare Renzi e Berlusconi. I La Russa, le Santanchè, gli Occhiuto, i Salvini, gli Sgarbi, e tutta la pletora che si trascinano dietro, ci sono sempre stati, con nomi diversi in passato, e sempre ci saranno, perché, e lo diceva bene il Marchese del Grillo, “loro sono loro, e noi non siamo un cazzo”. Il che sembra piaccia molto agli italiani.