Il grande flop delle Terme Luigiane (deserte): lavoratori sfruttati, pazienti non curati e Robertino come Cetto

Le Terme Luigiane, i lavoratori sfruttati, i pazienti non curati e Robertino alias “Cetto La Qualunque”

Ormai è passato quasi un mese dalla riapertura delle Terme Luigiane ed è giunto il momento di fare un bilancio di quella che Robertino aveva definito l’operazione “salva terme calabresi”. Il primo aspetto da evidenziare è che, caso strano, Robertino si è concentrato solo sulle Terme Luigiane, unico polo termale privato che non ha mai avuto problemi di nessun tipo per 80 anni.

Il perché di questa scelta non è dato a sapersi e il “come” Robertino si sia impossessato delle strutture di Guardia Piemontese è ormai noto a tutti e ricalca perfettamente il suo identikit di ricattatore mascherato. Ricordiamo che la Sateca, precedente gestore (al quale non abbiamo mai risparmiato aspre critiche), è stata messa da Robertino di fronte a un semplice “io l’acqua termale non ve la darò mai quindi o cedete al mio ricatto e mi date le terme o fallite”.

Il tutto naturalmente risulta anche dai verbali dell’assemblea dei soci Sateca (quasi 500) che si sono lasciati andare a sfoghi del tipo “abbiamo resistito anche alla mafia ma Robertino è peggio”. Testuale, senza nessuna aggiunta… Quindi non si capisce proprio perché Robertino, nonostante avrebbe potuto intervenire su terme di proprietà pubblica, come le Terme di Spezzano, tanto per dire, chiuse ormai dal 2019 o su terme private in enormi difficoltà economiche, come quelle di Caronte che sono in amministrazione controllata, abbia deciso di intervenire solo sulle Terme Luigiane dove chi gestiva aveva le competenze per continuare a farlo e per fare ciò era necessario semplicemente che Robertino desse esecuzione ad una sentenza del TAR Calabria o semplicemente rispettasse la normativa regionale.

Quanto accaduto è l’ulteriore riprova che per la famiglia Occhiuto il rispetto della legge è sempre stato un optional, speriamo solo che quello che riferisce “Radio Serva Regione” cioè che è già pronto un amico degli amici a rilevare le Terme Luigiane a buon prezzo, non sia vero perché assisteremmo solo all’ennesima truffa ai danni dei calabresi da parte della nostra classe politica.

Ma torniamo alle Terme Luigiane di oggi e vediamo il bilancio di questo primo mese di attività. Nello stabilimento termale l’attività continua ad essere assolutamente sotto tono e i numeri delle accettazioni sanitarie si mantengono a livelli infinitesimali rispetto ai numeri degli anni precedenti. Arrivando allo stabilimento dopo le 10.30 si incontra il deserto, solo personale che vaga e pazienti zero. Il perché di questa improvvisa disaffezione alle Terme Luigiane da parte di utenti che le hanno frequentate per decenni è abbastanza semplice da spiegare, infatti molti medici di base hanno riferito di persone che non si fidano di questa nuova gestione. Le criticità sono enormi, in primis quella della mancanza di molte figure professionali obbligatorie, poi l’enorme disorganizzazione che gli utenti notano immediatamente e infine, ma è la più importante, la figura barbina fatta propinando ai pazienti fango maturato solo 10 giorni contro 180/200 minimi necessari.

Ora, indipendentemente dal fatto se questo fango possa o no provocare irritazioni e dermatiti, resta il fatto che da un punto di vista terapeutico il suo valore è zero. Quindi se la Regione Calabria (Terme Sibarite nuovo gestore è 100% di proprietà regionale) a seguito dell’ordine di Robertino mi propina fango che non serve a niente e può darsi pure che mi faccia male…che cavolo ci vado a fare alla Terme Luigiane e che ne so se hanno organizzato altre truffe simili proponendo altre cure farlocche?

Allo stabilimento tutto regna nel caos più totale, basti pensare che i convenzionati INAIL non possono fare la visita obbligatoria con lo spirometro perché l’apparecchio non è mai entrato in funzione e questo sta mettendo in forse persino la stessa convenzione. In piscina termale non funziona quasi nessuna delle terapie (nuoto controcorrente, idromassaggi….) e le vasche non vengono svuotate e pulite come dovrebbero. Robertino a forza di video nei quali racconta solo il suo ego smisurato e nei quali ricorda ogni giorno di più “Cetto La Qualunque” https://www.youtube.com/watch?v=qKjgnxrqiNk con le sue soluzioni per la sanità pubblica (per ultimi i medici cubani stroncati praticamente da tutti…) ha totalmente perso il senso della realtà e come Cetto nomina la figlia primario di cardiochirurgia lui ha nominato Iacobini, povero cristo più ignorante di una capra (però uomo di Gianluchino Gallo), manager delle Terme Luigiane e dei suoi alberghi.

Ed è proprio negli alberghi che questi geniacci hanno dato il meglio. I due, di comune accordo, hanno ben pensato di limitare il personale alberghiero a meno della metà di quello necessario per fare i loro giochetti e fare entrare in un secondo momento (saltando quindi l’accordo sindacale) lavoratori a loro fedeli e amici degli amici, insomma il famoso assumificio preelettorale a spese nostre.

Il risultato è il caos totale…il personale è costretto a lavorare anche 12/13 ore di seguito al giorno (naturalmente i sindacati fanno finta di non vedere) minacciando persino lo sciopero e senza che vengano rispettati i giorni di riposo previsti per legge. I clienti sono incazzati neri e protestano per pranzi e cene che durano all’infinito e per disservizi continui dovuti a mancanza di personale. Naturalmente essendo Robertino che comanda, i controlli sui lavoratori non esistono e tutto il magna magna procede tranquillo.

Riassumendo e per una migliore comprensione dei fatti: la fornitura dell’acqua termale da parte dei comuni di Guardia ed Acquappesa che per legge dovrebbe essere oggetto di gara, è stata affidata a Iacobini (quindi a Robertino) con una stretta di mano, non esiste nessun documento e naturalmente nulla è stato sottoposto ai due consigli comunali, l’illegalità regna sulle autorizzazioni per le terme, sul personale e i requisiti obbligatori, le cure vengono fatte con fanghi assolutamente non idonei (e sulle altre cure vedremo), negli alberghi regna il caos con personale che lavora con ritmi ben al di sopra di quanto previsto dalle norme e loro, Robertino e Iacobini, continuano con assoluta indifferenza, fregandosene di tutto e di tutti e senza sentire neanche l’esigenza di giustificarsi almeno sulla storiaccia dei fanghi (ampiamente sputtanata da vari articoli). Intanto inizia la campagna elettorale e alle Terme Luigiane si vedono i primi movimenti sottotraccia che saranno oggetto di prossime riflessioni.

Vorremmo concludere citando due riflessioni contenute in un articolo  sulle terme di Spezzano pubblicato su “Lameziaterme.it” e che ci sembra rappresentino la realtà calabrese: “… Oggi che siamo alla vigilia di una nuova campagna elettorale, dove alcuni dei politici calabresi sono impegnati in prima persona o per parenti prossimi da collocare in parlamento, l’elettorato deve essere immune da condizionamenti psicologici esercitati con le solite e consuete promesse prima di concedere il proprio voto al mestierante di turno…” e “… In conclusione è possibile affermare che la Calabria continua ad essere il fanalino di coda dell’Italia e grazie ai propri rappresentanti politici, interessati più alla propria collocazione che al bene comune, assume anche il primato dell’inefficienza amministrativa – gestionale” . Che tristezza e che squallore!