Il (maxi)processo di Gratteri: i legali degli indagati chiedono rinvio per l’allarme Covid

Gli avvocati degli imputati hanno chiesto la sospensione del processo Rinascita-Scott, iniziato oggi con l’udienza preliminare a Rebibbia per il mancato rispetto delle misure Covid.

Una mossa che appare come una strategia difensiva piuttosto che una richiesta reale visto che di misure anti Covid e sistema detentivo si è parlato moltissimo durante i mesi del lockdown.

Il gup distrettuale di Catanzaro Carlo Paris si è riservato di decidere in merito prima della prossima udienza del maxi processo che porta alla sbarra esponenti di spicco della ‘ndrangheta e molti “colletti bianchi” che, secondo l’accusa del pool antimafia guidato dal procuratore Nicola Gratteri, costituirebbero la zona grigia capace di condizionare attività criminali, economiche e politiche in
Calabria e non solo.

Il maxi processo è iniziato questa mattina nell’aula bunker del carcere di Rebibbia e coinvolge 452 imputati.
La decisione in merito alla richiesta degli avvocati che chiedono la sospensione per le mancate misure Covid potrebbe arrivare in una delle prossime udienze calendarizzate anche domani e poi il 14, 19, 22, 23, 25, 26, 28, e forse il 30 settembre e 1, 2, 3, 5, 6, 7, 8, 10, 13, 14, 15, 17, 23, 24, 27 e 31 ottobre.

Il gup si pronuncerà anche sulle richieste di costituzione di parte civile dei Comuni di Vibo, Tropea, Ricadi, Filandari, Pizzo, Mileto, Sant’Onofrio, della Provincia di Vibo, della Regione Calabria e dell’Associazione nazionale antiracket.