È morto nella notte tra il 3 e il 4 giugno del 2022 l’imprenditore umbro Torquato Novelli, per decenni al timone dell’impero di famiglia, il Gruppo Novelli. Secondo quanto si apprende da ambienti vicini ai familiari, nella serata di mercoledì Novelli è stato colto da un malore ed è morto nella notte nell’ospedale di Terni, città dove viveva ormai da anni. Torquato è morto a 5 anni di distanza dal fratello Enzo, con il quale aveva avuto profonde divergenze quando il Gruppo era stato ceduto ad una famiglia paramafiosa calabrese, iGreco di Terravecchia. Era stato proprio Torquato Novelli a pilotarne la cessione, come viene descritto da Enzo Novelli nel suo memoriale.
Enzo Novelli è stato l’unico dei soci del Gruppo Novelli ad opporsi alla cessione – totalmente illegale ma “coperta” da magistrati corrotti e senza scrupoli – ai calabresi del Gruppo iGreco sfacciatamente sponsorizzati dal Ministero dello Sviluppo Economico (dai boss Calenda e Bellanova fino ai colletti bianchi capitanati da Castano), dal “Giglio Tragico” di Renzi con tutti i suoi deputati e senatori corrotti, dai sindacati “venduti” e dalla procura di Terni, alla cui guida c’è un altro calabrese – Alberto Liguori -, elemento di spicco della banda di Palamara, Luca Lotti e Matteo Renzi, che insabbia da più di tre anni le denunce della parte sana del Gruppo Novelli per togliere le aziende in attivo ai faccendieri della massomafia calabrese.
Pochi mesi prima di morire, Enzo Novelli decide di scrivere un memoriale nel quale racconta tutta la sua odissea e fa nomi e cognomi di chi ha reso possibile questo scandalo, tuttora insabbiato dai poteri forti, che sono riusciti addirittura a far trasferire i due magistrati – Eugenio Facciolla e Otello Lupacchini – che avevano scoperto tutta la verità e avrebbero voluto tirarla fuori.
Questa è l’ultima parte del memoriale, quella se vogliamo più intima e drammatica, nella quale Enzo spiega com’è stato tradito dal fratello Torquato. Enzo Novelli è morto appena qualche mese dopo aver scritto il suo memoriale. “Ucciso” nell’anima proprio dal suo amato fratello. Che adesso è passato anche lui a miglior vita.
Il massone Torquato, tramite il Pd renziano corrotto fino al midollo, introduce la massomafia nel Gruppo Novelli, tradendo senza farsi scrupoli i propri fratelli soci e i nipoti. Ci si chiede come abbia fatto a vivere tranquillo e senza rimorsi per 5 lunghi anni davanti allo scempio che è stato fatto e vedendo questi soggetti repellenti al solo sguardo che ancora fanno affari passeggiando sui cadaveri dei suoi fratelli e adesso anche sul suo. A futura memoria. Sempre…
IL MEMORIALE DI ENZO NOVELLI – settima ed ultima parte –
In questi periodi bui mi confrontavo spesso con mio fratello Torquato perché dall’inizio di questo percorso lavorativo e di vita dhe risale alla fine degli anni Sessanta, sono stato sempre in forte sintonia con lui ed abbiamo scelto sempre insieme le strategie e i passi da fare per espandere e migliorare le nostre attività. L’ho sempre ammirato ed amato. E’ stato un onore aver potuto lavorare e vivere al suo fianco supportati sempre dagli altri fratelli Luigino e Ferdinando. Discutendo di questa vicenda disse di non conoscere questa famiglia calabrese quando in realtà ho scoperto da poco che sua figlia Paola ha confessato che la sua famiglia conosceva già iGreco in quanto due anni prima erano stati a visitare la loro azienda in Calabria. Da lì ho capito che mio fratello Torquato era, se non l’artefice di tutto, quantomeno a conoscenza e consapevole di quello che sarebbe successo da lì a poco.
Questo è stato il più grande tradimento che abbia mai subito in tutta la mia vita. Le immagini che purtroppo sono stato costretto a vedere sui giornali nei giorni successivi alla cessione illegale del Gruppo, mi hanno sconcertato e lasciato senza fiato uccidendomi nell’anima. Il mio fidato fratello Torquato che festeggia la cessione a iGreco insieme a Musaio con una festa organizzata dai dipendenti, con torte e bevande, per giunta all’interno del mio mangimificio…
Oggi, a distanza di qualche mese dalla cessione a iGreco e dopo il licenziamento di diversi lavoratori, i sindacati accettano la situazione senza fare alcuna pressione, nonostante i lavoratori stessi stiano protestando contro iGreco. Sono molto addolorato per la posizione dei lavoratori che si ritrovano in questa situazione anche per colpa dei sindacati che avrebbero dovuto fare i loro interessi ma allo stesso tempo mi rendo conto che nessuno dei lavoratori stessi ha mai avuto il coraggio di aiutarmi e di schierarsi con me contro questa cessione illegale e folle a iGreco.
Quindi, mi rivolgo a voi, miei cari ragazzi e mia reale e unica famiglia, arrivato a questo punto della mia vita – non so se sbaglio o meno – ma il mio pensiero è quello di consigliarvi di stare attenti sempre nella vita. In Italia purtroppo abbiamo una situazione nella quale le istituzioni che dovrebbero avere la responsabilità di equilibrare e migliorare le dinamiche umane di un paese, hanno in realtà un buon tasso di corruzione…
I sindacati, che teoricamente dovrebbero tutelare i rapporti tra dipendenti e azienda, in realtà usano brutalità verso l’uomo non tutelando né i dipendenti né le aziende. I dipendenti, che si fanno abbindolare come pecore, sprecano in consumismo animalesco ciò che invece potrebbe essere investito in super produttività della propria vita e questo dimostra senz’altro che non siamo in proporzioni medie di intelligenza. Vedere tutte queste persone che si cimentano nel vantare una violenza consapevole mi porta a pensare di vivere in un sistema di gran lunga inferiore a quello animale… Mi dispiace doverlo ammettere ma è semplicemente la realtà dei fatti.
Enzo Novelli