Il mio No al Comune unico non è un voto di pancia ma di testa (di Sergio Tursi Prato)

IL MIO “NO” AL COMUNE UNICO NON È UN VOTO DI PANCIA MA DI TESTA

di Sergio Tursi Prato

Sono nato a Cosenza, vivo e risiedo a Rende dal 1973, dove oggi anche lavoro, per cui la “città unica” la vivo quotidianamente. A Rende esercito l’attività professionale di Docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico “Pitagora” e sempre in questa comunità hanno sede il Movimento Nazionale dei Liberi Pensatori, di cui sono Presidente e Miga Web Tv, di cui sono Direttore Responsabile.

Tralascio la parte della mia storica e comprovata fede calcistica, nota a tutti. Faccio questa premessa per certificare il mio amore viscerale nei confronti di questa comunità, in cui sentimenti, cuore, ragione, momenti tristi e dolorosi camminano di pari passo con il passato ed il presente. Il mio non è becero campanilismo poiché vivo del mio lavoro, senza ringraziare nessuno, per cui non devo difendere posizioni di potere e di altra natura. Ma il solo pensiero che possa sparire da qui a breve il nome di Rende è chiaro che mi ferisce nel corpo e nella mente, poiché noto con crescente rammarico che dietro le motivazioni del SI c’è solo un becero tentativo di annessione calato dall’alto, legato alla conquista politica di nuovi spazi economici, elettorali e sociali.

Rende e’ sede di una delle più prestigiose Università Italiane come l’Unical, dove sorgerà tra l’altro il nuovo ospedale e questo consente di seguire nel nostro territorio un ciclo di studi completo, che parte dalla Scuola dell’infanzia. Inoltre, può vantare un’edilizia urbanistica ordinata ed a misura di cittadino, il Polo Industriale più importante della Calabria ed il nuovo P.S.C.(Piano di Sviluppo Comunale), che evidentemente stuzzica appetiti vari.

Mai come in questo caso la Storia è maestra di vita, per cui è giusto ricordare che la nostra città è arrivata ad essere definita in modo unanime un gioiello urbanistico, grazie all’opera incessante del riformismo socialista del fare, guidato da una classe dirigente attrezzata e sapientemente guidata da due Grandi Maestri come gli Onorevoli Francesco e Sandro Principe. Ritornando ad oggi lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose ha privato la città di un organismo istituzionale democraticamente eletto, essendoci alla guida una triade commissariale, altro elemento di debolezza su cui hanno giocato i “predatori” di turno. Vorrei capire anche con dati di fatto, cifre e numeri concreti alla mano, i reali benefici economici che ne deriverebbero nelle tasche dei cittadini dell’integrazione dei vari servizi come trasporti, acqua, imu, tari, legati allo stato di certificata sofferenza economica del Comune di Cosenza.

Senza dimenticare altri tre settori nevralgici come la Scuola, la Cultura e lo Sport. Per sognare in grande ci vogliono visione e pragmatismo, non vuote parole. Secondo voi sostenitori del SI basta solo dire che Mamma Europa risolverà tutti questi problemi, compresi quelli occupazionali ? Inoltre, mi chiedo e vi chiedo, abbiamo una classe dirigente politicamente e culturalmente attrezzata in grado di guidare questa nuova comunità verso un futuro migliore? Ecco perché per queste ragioni, di testa e non di pancia, c’è chi dice NO.