Il “nuovo” Occhiuto, indagato e quindi candidato perfetto
di Daniela Ranieri
Fonte: Il Fatto Quotidiano
“Facce nuove in Forza Italia!”, ha detto il padroncino e talent scout di Mediaset (e di un terzo del governo) Pier Silvio Berlusconi; infatti, a quanto pare, stanno per defenestrare l’âgé Tajani e contestualmente testando sul mercato Roberto Occhiuto, presidente della Calabria, in politica solo dal 1993, rieletto “governatore” a ottobre dopo essersi abilmente dimesso dallo stesso incarico in seguito alla notizia di essere indagato per corruzione. Quest’ultimo titolo già basterebbe per essere il candidato perfetto di Forza Italia, anche se il competitor non fosse il guizzante Tajani, ma la “scossa liberale” promessa da Occhiuto, al cui cospetto mercoledì si sono radunati a Palazzo Grazioli (ex garçonnière o scannatoio che dir si voglia di Berlusconi senior) 22 parlamentari di FI, sta già eccitando le penne dell’establishment. Spiegando che non vuole fare correnti, e che schifa l’8% a cui “galleggia” Tajani, Occhiuto mira al partitone della nazione, praticamente il sogno erotico dei giornali padronali, in cui potrebbero confluire tutte le frattaglie del cosiddetto centro moderato, da Renzi a Calenda a Rotondi a Lupi a Carfagna (intervistatissima per i suoi 50 anni). I destini del governo sarebbero ridisegnati da una bella iniezione di moderati: Meloni è ancora graditissima alle élite militariste europee, per carità, ma concordando con Trump che si sfila dal sostegno all’Ucraina e dando retta ai leghisti che premono per scassare tutto, FdI sta agitando i pretoriani dell’ordine costituito (e poi non scordiamo che sono pur sempre fascisti!). Parliamoci chiaro: che ci fa uno talentuoso come Occhiuto a combattere con la Procura di Catanzaro? Non è ora che il suo casellario giudiziario spicchi il volo sul piano nazionale?
Intanto, Canale 5 riserva al convegno “In libertà, pensieri liberali per l’Italia” servizi da “L’Italia è il Paese che amo”. “Noi dobbiamo sradicare le corporazioni dall’agire politico del centrodestra, e io credo che questa attività la possa fare soprattutto Forza Italia”, dice Occhiuto, e chissà se Fininvest, Mediaset, Mediolanum, Mondadori etc. sono corporazioni, o se il presidente sta parlando dei sindacati.
L’INCHIESTA PER CORRUZIONE E GLI SCENARI POSSIBILI
I giornali ne riferiscono con cauto rispetto: metti che questo Occhiuto davvero vola sul 15%, mangiandosi gli odiati 5Stelle? In fondo, i fatti che gli vengono contestati riguardano solo presunti scambi di utilità e nomine con movimentazioni bancarie sospette risalenti all’epoca in cui era deputato di FI e candidato presidente di Regione nel 2021: se condannato in primo grado, verrebbe sospeso dalla carica per 18 mesi per la Severino, e per ulteriori 12 mesi nel caso di condanna in appello; in ogni caso niente gli vieterebbe di rubare a Tajani il gagliardetto di favorito degli eredi B.. Solo se condannato in via definitiva, Occhiuto decadrebbe dalla carica, come già il padrone del partito dell’Amore (sono titoli che da quelle parti fanno venire gli occhi lucidi); in quel caso si scioglierebbe il Consiglio regionale e Occhiuto dovrebbe cercarsi un lavoro. Diventerebbe capo di Forza Italia per così dire honoris causa. Certo, se anche fosse eletto deputato o senatore alle prossime elezioni, che non sono poi così lontane, e godesse quindi dell’immunità parlamentare, il reato di corruzione non potrebbe cancellarselo (nemmeno se venisse fatto direttamente ministro, anche se in tal caso delle sue vicende giudiziarie future ed eventuali si occuperebbe direttamente il Tribunale dei ministri, che comunque è un filtro in più rispetto alle grezze procure dei comuni mortali), ma, possedendo di fatto un terzo della compagine governativa, potrebbe giocarsela mettendo bocca sulla cosiddetta riforma della giustizia del ministro Nordio, che ha già donato all’Italia l’abolizione del reato di abuso di ufficio e il depotenziamento del traffico di influenze, che a quanto se ne capisce è proprio la branca di cui è presuntamente esperto Occhiuto.









