Il “palestrone” di Cirella, l’architetto Savarese e la storia di Diamante (di Francesco Cirillo)

Il Palestrone

di Francesco Cirillo

Al momento non sappiamo come si comporterà l’amministrazione comunale di Diamante a proposito del “palestrone” di Cirella di proprietà dell’architetto Savarese.

Verrà concesso il cambio di destinazione d’uso da struttura a fini sanitari per una palestra riabilitativa per disabili a ennesima speculazione turistica?

Lo sapremo presto e sapremo quanto peso ha a Diamante questo incallito speculatore amico di potenti. Uno speculatore incallito come l’architetto Savarese, conosciuto in Sila, in Puglia e naturalmente a Diamante come grande cementificatore, si prepara alle prossime elezioni comunali del suo paese cercando di accreditarsi ancora una volta, nonostante le precedenti sconfitte, come benefattore, credibile, attaccando giornalisti e ambientalisti che si sono sempre occupati della sua attività speculativa.

In una “lettera aperta” mandata in giro sui social, l’architetto ricostruisce a modo suo la sua storia politica, definendosi legalista, benefattore, attento al territorio e appartenente alla “destra radicale”, mettendo in mezzo me nella sua diatriba, come se io avessi informatori del Ros o dei palazzi di giustizia che frequento solo come imputato.

In effetti a Diamante nessuno si è mai accorto di questa sua indole “radicale” di cui parla Savarese, quando parla di se stesso, tutt’al più per un certo periodo risultava legato ad Alleanza Nazionale di Fini, che era una specie di Democrazia Cristiana di destra.

Mi dà per morto, nella sua “lettera aperta” ma per fortuna ancora scrivo. Lui si definisce uno che ha sempre voluto il bene del paese, che si è prodigato per la gente, che si è speso per tutti, ma che in effetti ha sempre considerato i diamantesi come merce da comprare…

sav1 ”Con cinquanta euro mi compro ogni voto” disse nella sua prima campagna elettorale nel 2000. Parlare di lui è come sparare sulla Croce rossa, ma lui mi ha chiamato in causa, in una vicenda che non mi appartiene solo perché il buon Gabriele Carchidi mi ha citato in un suo articolo.

Gabriele mi cita spesso e lo fa perché mi stima e perché sa che io dico sempre e solo la verità dei fatti. La verità vera di questo architetto “radicale di destra” è che è sempre stato un uomo di potere, ben strutturato nei gangli delle amministrazioni comunali e regionali, almeno fino al 2007, e ben accriccato con magistrati di quella fogna che è stata la Procura della Repubblica di Paola negli anni 80.

E’ citato più volte nel famoso rapporto Granero per i suoi legami con magistrati corrotti e con ambienti malavitosi dell’epoca e la sua storia è uscita nel famoso libro di Luigi Michele Perri “Come nasce una mafia “.

L’architetto “benefattore”, grazie alle sue potenti amicizie in campo politico, specialmente quelle democristiane dell’epoca, con le quali ha sempre saputo giocare, votando a livello regionale le persone giuste (non ha mai fatto campagna politica per la cosiddetta “destra radicale” né mai partecipato a convegni e manifestazioni indette dalla stessa), è riuscito a farla franca.

Socio e amico dell’ex deputato dell’Udeur Bonaventura Lamacchia ha fatto propaganda elettorale per lui nel 1999. Nel 2006 venne rinviato a giudizio assieme a Lamacchia per usura avvenuta a Camigliatello Silano, in seguito Lamacchia venne arrestato.

Vi sembra questo un uomo contro il potere?

Anzi, la sua indole democristiana l’ha portato a essere il più grande speculatore della costa tirrenica, distruttore di colline a Diamante, costruendo ovunque finanche attorno al Mausoleo di Cirella, in area protetta e a San Nicola Arcella, nel famoso Hotel Bridge.

cimiteroDalla costa tirrenica si è espanso fino in Puglia ed in Sila dove ebbe guai giudiziari, sempre per abusivismo edilizio. L’ultima sua speculazione a Diamante avvenne a ridosso del cimitero di Diamante dove per permettergli di costruirvi l’amministrazione comunale dell’epoca approvò in consiglio comunale la riduzione dei limiti di edificabilità da 150 metri a 50 metri, sia verso il cimitero che verso la sorgente dell’acquedotto comunale.

Un terreno acquistato con poche lire da un piccolo imprenditore come terreno industriale, (vi doveva nascere una fabbrica di pneumatici), e poi diventato magicamente edificabile con la riduzione dei limiti. Solo un uomo di potere avrebbe potuto fare ciò.

Negli anni 80 a Diamante tutto passava da lui e dalle sue società. Il lungomare nuovo abbattuto più volte dalla furia del mare, costruito sulla sabbia e con la sabbia fu opera sua. Un’ opera costata circa un miliardo di vecchie lire svaniti tutti nel nulla, tra sabbia e finte colonne di cemento che permisero al mare di distruggere più volte la struttura. Le continue riparazioni del lungomare sono costate milioni di euro, soldi pubblici incassati da ditte che poi continuavano a gettare sabbia su sabbia. Così il cambio veloce dei terreni attorno al Municipio ed agli uffici dell’Asl, dove costruì decine di appartamenti.

diamante-lungomareAmmette lui stesso degli incarichi ricevuti a Diamante, anche in modo contraddittorio, così come è la sua personalità.

Savarese scrive: “… Nel 1978 sono stato nominato progettista del PRG, insieme all’ing. Clausi ed all’ing. Adrianopoli, ma nell’anno 1980 ho rassegnato le dimissioni a causa di una mia diversa visione sulla pianificazione territoriale rispetto a quella che l’A.C. voleva fosse programmata. Volevo che si prevedessero solo interventi di riqualificazione urbana senza ampliamenti delle aree edificabili. Ho sempre sostenuto che il territorio è un bene da preservare, in quanto trattasi di un bene non riproducibile!”

Cioè: dopo aver cementificato mezza Diamante voleva interventi di riqualificazione urbanistica perché il territorio è un bene da preservare !!!

Veramente ci vorrebbe un premio a questo speculatore da parte del WWF oltre che una visita psichiatrica! Per fortuna non ci crede nessuno a queste sue elucubrazioni mentali.

Ma riuscite ad immaginarvi un uomo non di potere, come scrive lui, inviso a tutti, come dice lui, che proprio nel bel mezzo della speculazione edilizia a Diamante riceve l’incarico di progettista del Piano regolatore, un incarico agognato da tutti i progettisti del paese?

L’avrà ottenuto questo “piccolo” incarico forse perchè segnalato da Renzo Piano?!?

Durante il suo incarico tutto è stato costruibile a Diamante, ogni abuso, ogni cementificazione, ovunque è stata possibile, grazie a lui. I cittadini si sono subito messi all’opera cambiando destinazioni d’uso a garage, magazzini e finanche ai sottotetti, da lui subito fatti condonare o approvare con appigli legali dettati all’amministrazione comunale. 37 furono i sottotetti trasformati tutti in quella paccottiglia elettorale che ogni volta riesce a mettere insieme raggiungendo si e no i cento voti necessari per fargli fare il consigliere comunale.

Ma nel 2007 si rompono gli equilibri politici nel paese. Lui viene isolato, cerca di entrare in gioco con una lista politica, fatta di gente comune, ma viene sconfitto. Ma a lui non interessa, basta che sia consigliere comunale, in modo che può entrare e uscire a piacimento negli uffici tecnici del Comune dove ha sempre avuto solide amicizie.

renzi magornoSe avesse vinto, aveva pronte nuove speculazioni. Magorno da sindaco gli si mise contro e progetti già pronti e in parte approvati, società edilizie già pronte, ruspe pronte per sventrare le colline di Cirella attorno ai ruderi con centinaia di ville e villette e lungo la costa collinare a Diamante vennero fermate.

Le società ed i progettisti, sua moglie, si rivolsero al Tar ed al Consiglio di Stato, ma sia la Soprintendenza che il nuovo allargamento dell’area archeologica su Cirella, votato dal consiglio comunale, bocciò tutti i suoi piani.

Anche il centro storico del paese avrebbe subito una devastazione per un albergo, da lui sponsorizzato, che alzò un piano abusivo in largo Savonarola e che l’amministrazione comunale fece demolire. Questo è il bene che l’arch. Savarese vorrebbe per Diamante che per fortuna lo ha sempre bocciato.

Scarso un centinaio di voti prese nelle ultime elezioni comunali e non venne eletto consigliere di opposizione, ma costrinse la sua cugina, che lui stesso aveva messo come capolista di “Diamante futura”, a dimettersi per subentrare lui stesso. Lei che durante i comizi aveva sempre detto in pubblico che la sua candidatura non serviva come copertura di nessuno. E si è visto. Non ha mai messo piede in consiglio comunale la capolista, neanche per dimettersi…

Ma torniamo alla questione “palestrone”. Eccolo oggi, il nemico dei poteri, all’attacco dell’amministrazione comunale di Diamante per un semplice motivo.

Ha acquistato dalla famiglia Surace, il famoso “Palestrone” di Cirella ed ora ha bisogno di un’approvazione in giunta e in consiglio comunale per un cambio di destinazione d’uso. Si chiama “Palestrone” perché lì doveva sorgere una palestra o qualcosa di simile, in quanto nel piano regolatore quella zona è stata individuata come zona a scopi sanitari.

Il committente fu il dott. Tricarico della Clinica di Belvedere Marittimo, nella qualità di amministratore della società “T.M.West Coast Immobiliare” e l’incarico venne dato alla moglie di Savarese, arch. Ermelinda Natalizi per la progettazione di un complesso sportivo  multifunzionale.

La procura di Paola
La procura di Paola

Il Quotidiano della Calabria diretto da Ennio Simeone nel 2004 ne fece una battaglia in difesa dell’ambiente e la Procura di Paola sequestrò a seguito delle denunce tutta la struttura. In seguito la struttura venne bloccata più volte e scampò la demolizione grazie ad amicizie potenti dei precedenti proprietari.

Altro che inviso al potere, anzi agevolato in tutto e per tutto nonostante la Legambiente Nazionale inserì nel Dossier Mare Mostrum tale obbrobbio. Lì adesso, l’arch.Savarese, vorrebbe costruire degli appartamenti, ha già presentato un progetto ma sembra che ci siano delle forti opposizioni all’interno dell’attuale amministrazione comunale.

Qualcuno è a favore, asserendo che oramai la struttura c’è e tanto vale terminarla, ma altri sono contrari. Ma qui si tratta di fare cose spregevoli, perché quella struttura è potuta nascere ed ha potuto ottenere le autorizzazioni necessarie proprio perché struttura destinata a disabili, su un terreno non edificabile dal punto di vista turistico residenziale, non a caso presentato dal dott. Tricarico.

Gli uffici tecnici, la giunta, il consiglio comunale si assumeranno la responsabilità di stravolgere tutto ? Vedremo. Di sicuro non lo farà l’altra opposizione che è quella rappresentata dai giovani di “Per una diamante migliore” che hanno fatto della legalità il loro cavallo di battaglia sin dal loro insediamento. Ecco perché anche loro sono stati presi di mira nella sua “lettera aperta”, accusati di aver fatto il gioco di Magorno presentando una terza lista farlocca a suo dire.

Il gioco dell’architetto “perseguitato” dal potere sta ora nel “convincere” tutti a votare ed alzare la mano a questa sua nuova speculazione, forte anche di nuove amicizie con magistrati e procuratori con i quali spavaldamente si fa vedere in giro per il paese. Magistrati che lo hanno combattuto fino a pochi anni fa e messo sotto processo (non a lui direttamente perchè furbescamente mise la sua povera mamma 80enne a capo della società) proprio quando costruiva abusivamente vicino al cimitero e con i quali adesso pranza insieme.

Andiamo alla sua opposizione al porto di Santoro.

Porto-DiamanteNon lo fa per ambientalismo, per la difesa della costa, o per rispetto della legge, come facciamo da anni noi ambientalisti, lo fa solo per interessi suoi e tutela di interessi di altri. L’architetto è stato sempre pienamente d’accordo nel farlo, anche più grande di quello di Santoro (in un comizio disse che sopra la scogliera avrebbe realizzato una grossa piattaforma in cemento), per questo ha fiuto per gli affari, ma ha avuto le porte chiuse da Santoro stesso e ha quindi cominciato a contrastarlo per presentarsi con una sua società di costruzione gestione. Nella sua ultima lista era presente il vecchio operatore del porticciolo di Diamante, completamente abusivo (una parola che piace all’architetto) scalzato da Santoro stesso, prima suo alleato, e con il quale è in lotta da anni con ricorsi e prese di posizione dure per cercare di diventare proprietario di qualcosa che non è suo.

Riguardo al “pompiere” , parola che ha usato verso di me, ringrazio l’architetto per avermelo ricordato, farò di tutto perché l’incendio della speculazione edilizia al Palestrone a Cirella non divampi e farò di tutto per spegnerlo. L’architetto dovrebbe sapere che i migliori incendiari sono proprio i pompieri che ben sanno come appiccarli.