IL PONTE DI CATANZARO E LA STORIA DI DUE GENI
DI GIANCARLO SPADANUDA
Verrà illuminato a giorni per renderlo più fantastico
Fra giorni torna nuovamente ad essere illuminato il “nostro” Ponte, come affettuosamente lo chiamano con malcelato orgoglio i catanzaresi. E’ una riedizione perché con cerimonia sfarzosa degna dell’omaggio alle grandi star, esso Ponte era stato già illuminato il 13 ottobre 2001 con una serata anche di fuochi d’artificio di tutti i colori e sfumature: presenti non solo tutti i big ,ma anche l’intera città.
Giova ricordare brevemente la storia del Ponte e del suo principale artefice l’ingegnere RICCARDO MORANDI, che si relazionava con un suo omologo catanzarese (di adozione, perché di origine slava ) già raccontata su alcune riviste e pubblicazioni .
Mio padre fu inviato a Catanzaro, perché era grande esperto di calcoli in cemento armato, che eseguiva con il regolo calcolatore Albert Nestler-A.G.Lahr-Baden Germany, lungo appena 18 cm. Esso era costituito da una parte fissa in legno, con su scorrevole una parte mobile: dalla combinazione delle due parti erano resi visibili i risultati: come facesse mio padre a fare quei calcoli complessi non l’ho mai capito (eppure sono ingegnere!),li eseguiva rigorosamente nel corso della notte.
Sono sempre stato molto orgoglioso di questa storia “d’amore” tra Morandi e mio padre, perché, principalmente Morandi, è elevato a gloria internazionale: l’ardito Ponte ,già detentore di alcuni primati tecnici, registra infatti quello di primo ponte ad arco in cemento armato con luce superiore ai 200 metri che non abbia ceduto all’atto del disarmo :”l’abbattimento totale in chiave risultò infatti pari ad appena 75 mm. ,contro i 100 mm previsti preventivamente”.Merito del regolo calcolatore di mio padre?
Pur essendo Ordinario di Elettronica e Telecomunicazioni, sentivo il gran desiderio, almeno una volta all’anno di spiegare e illustrare tutte le caratteristiche tecniche -e non solo-del nostro Ponte.
Scrive l’ingegnere Morandi all’ingegnere ALBERTO SPADANUDA: ”i catanzaresi possano sempre di più amare il loro ponte integrandolo nel vivo della vita di relazione cittadina”.
I fuochi e le luci che illumineranno fra giorni il Ponte, siano di buon auspicio perché i catanzaresi possano non solo entusiasmarsi per la sua rinnovata bellezza, ma anche essere spinti ad innamorarsi ancor più, perché ,si sa, la bellezza fa innamorare le persone.









