Un ponte in costruzione in Bielorussia e altri 7 mila uomini al confine con l’Ucraina. Mentre la Russia mostra un video per provare la fine delle esercitazioni in Crimea e l’inviato russo all’Ue Chizhov ironizza sulla data del 16 febbraio decisa per l’invasione, Putin continua a mandare truppe e a preparare l’operazione militare. E lo fa mentre Kiev denuncia la guerra ibrida degli hacker sul sistema idrico, la rete elettrica e le istituzioni finanziarie. E il New York Times scrive che c’è la base polacca dello scudo antimissili Usa al centro delle preoccupazioni del Cremlino sullo sfondo delle tensioni nella zona.
Le immagini satellitari
La Cnn ha mostrato le immagini satellitari di un nuovo ponte in costruzione lungo il Pryapat River in Bielorussia, a meno di quattro miglia dal confine con l’Ucraina. Le attività di costruzione sono monitorate attentamente dall’intelligence e dai dirigenti militari occidentali. Non è chiaro se a operare siano i russi o i loro alleati bielorussi, con cui stanno facendo esercitazioni comuni. Che però dovrebbero terminare il 20 febbraio, come ha annunciato il governo di Minsk. Nella zona l’intelligence segnala anche la costruzione di nuove strade. E la Cnn spiega che le infrastrutture potrebbero essere utilizzate per invadere l’Ucraina da nord per arrivare più rapidamente a Kiev. Anche se non ci sono armi vicino al ponte, le forze russe si sono schierate in posizione avanzata a circa 80 miglia a est.
I funzionari Usa hanno affermato che non c’è finora alcun segno di allentamento dell’escalation al confine e che la Russia sta spostando le forze più vicino al confine da mercoledì. Alcune artiglierie a lungo raggio sono state piazzate in postazioni di tiro. Sempre la Cnn riferisce che le forze russe ammassate lungo i confini sono aumentate di 7 mila unità negli ultimi giorni. Superando così la soglia dei 150 mila. «Ogni indicazione che abbiamo ci dice che intendono solo fare affermazioni sulla riduzione dell’escalation, mentre si preparano silenziosamente per la guerra», ha detto un funzionario dell’intelligence citato dalla rete. Mentre il New York Times scrive che c’è la base polacca dello scudo antimissili Usa al centro delle preoccupazioni del Cremlino. I dispositivi Usa sono stati installati la scorsa estate e dovrebbero entrare in funzione quest’anno.
A qualcuno mancano le basi
L’altra base del sistema Aegis Ashore si trova in Romania ed è operativa da cinque anni. Ma Mosca vede le installazioni polacche di Redzikowo, a soli 160 km da confine russo e a 1200 km da Mosca, come una minaccia più seria. Washington ha sempre sostenuto che entrambe le basi sono difensive. E che servono per proteggere l’Europa e gli Usa da eventuali missili balistici lanciati da stati canaglia come la Corea del nord. Ma la Russia teme che il sistema antimissilistico sia in grado non solo di neutralizzare eventuali razzi ma anche di lanciare i missili offensivi Tomahawk, minando la stabilità strategica. Inevitabile quindi che lo scudo Usa rientri nei negoziati sulla nuova sicurezza europea.
Le immagini dei mezzi russi che lasciano la penisola della Crimea – annessa nel 2014 – attraverso il ponte costruito (a caro prezzo) dai fratelli Rotenberg, oligarchi di nuovo conio e pezzi da novanta del cerchio magico di Vladimir Putin sarebbero quindi un’illusione. Anche se il ministero della Difesa ha inoltre annunciato che quando le esercitazioni congiunte con la Bielorussia termineranno (il 20 di febbraio) gli effettivi faranno rientro in patria. «Vorrei chiedere alle fonti di disinformazione statunitensi e britanniche di pubblicare il programma delle nostre imminenti invasioni per l’anno: mi piacerebbe pianificare le mie vacanze», ha detto ieri la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. Intanto i bombardieri a lungo raggio a capacità nucleare e i jet da combattimento armati di missili ipersonici vengono dislocati nella base aerea siriana di Khmeimim.