Il rock and roll entra al 41bis (di Gioacchino Criaco)

Il rock and roll entra al 41bis

dalla pagina FB di Gioacchino Criaco 

Il ministro dell’inflessibilità ha perso il ricorso, la Cassazione ha avallato le ragioni del detenuto. Come aveva stabilito il giudice di sorveglianza, il recluso al 41bis ha diritto a un lettore cd.
Nel mondo normale si capirà poco, e poco interessa il mondo del carcere ai liberi che non hanno affetti chiusi in galera, poco importa, un po’ a tutti di quelli che stanno dentro che la massima recita “se ci stanno qualcosa avranno fatto”, vera in assoluto solo per i condannati in via definitiva(fra quelli arrestati il 29% poi viene assolto prosciolto), e magari pure fra i sentenziati qualcuno è stato prodotto da errore. Per tutti c’è una Costituzione che li difende, che pretenderebbe trattamenti umani, non inutilmente afflittivi, offerte rieducative.
Interessasse a qualcuno, importante, il carcere, ci sarebbero meno morti dei tre ogni nove giorni, suicidi, meno autolesioni e ammalamenti.

Si sa, i cattivi devono esistere, se non altro per significare che ci siano i buoni.
Esistano o meno, le punizioni rendono felici tanti giusti. A volte sono punizioni esagerate, inutili, a giro producono un aumento dei birboni, che magari a tutti converrebbe formarne di meno, depennarne qualcuno.

A volte è chiaro a tutti della cattiveria gratuita di certi divieti, ma nessuno si arrischia a levarli una volta che qualcuno a cuor leggero li ha previsti.
Appare semplice a tutti, se se ne parlasse, che se a uno che è sigillato al 41, la forma di detenzione più dura al mondo, per i Paesi che pretendono di essere inclusi fra le civiltà avanzate; per quei detenuti concedergli un lettore cd non sia poi chissà quale rivoluzione libertaria.

Un lettore cd, cioè uno strumento per ascoltare musica, in un posto in cui sono i controllori a stabilire gli orari in cui usufruirne, cioè: non te lo lasciano in cella, è un tira e molla. Te lo do e me lo riprendo, come ti do e mi riprendo un libro, una foto, ti spengo e ti accendo la luce. E la musica che ascolti te la scelgo io, devo stabilire se è consona, se sono consone le effigi in foto, le parole scritte nel libro, i dialoghi dei film. I miei libri, ad esempio, sono in lista nera, al 41 non ci entrano.

Probabilmente, al detenuto che ha vinto il ricorso, Faber non sussurrerà all’orecchio le sue parole d’anarchia, mammamia le grida dei Clash. Forse, ma forse, gli sbalzerà il cuore dal petto uno sgambetto di Tony Manero, che pure ai cattivissimi un po’ di rock and roll ogni tanto va concesso.