Il sistema Catanzaro e la politica grigia, allevata a santini e Vangelo

C’è dunque un’alleanza fra “manuale Cencelli”, “grembiule” e “porpora”, che senza andare tanto lontano, conferma a Catanzaro l’esistenza di un intreccio blasfemo, lo stesso che sembra emergere ultimamente anche nei Sacri Palazzi della Curia Romana… Noi comunque continuiamo nella nostra narrazione, convinti solo che un’informazione libera, fra tanti venduti, può e deve come imperativo fare emergere tutto il marcio esistente nella città di Catanzaro, sia pure confuso dal profumo aromatico dell’incenso. Allo stato, oggettivamente, ci sono inchieste e prove documentali, oltre che testimonianze, a riprova dell’esistenza del sistema Catanzaro, dove la Chiesa e la politica, grazie ad amici imprenditori (le ditte amiche), agevolano la ‘ndrangheta e dove tutto si coagula in quei luoghi oscuramente trasversali, quelli che sono il mondo di mezzo delle logge cittadine.

Questa è Catanzaro. Questa è la massomafia che emerge dalle carte della procura, che il dottore Gratteri non può non conoscere. La Chiesa, anzi la Curia cittadina assicura i suoi buoni uffici nel palazzo della procura, per sostenere e garantire in un’alleanza moralmente più che deprecabile con le logge della massoneria cittadina, il sistema Catanzaro.

Ma, in tutto ciò, non sarà certamente sfuggito al palazzo di giustizia di Catanzaro, la poliedricità (fra la politica, la croce e il grembiule) dell’assessore del Comune di Catanzaro Danilo Russo con delega al Personale, in quota “Catanzaro da Vivere”, la stessa lista che esprime il Presidente del consiglio Marco Polimeni.   Proprio l’assessore al Personale Danilo Russo, che sembrerebbe essere allergico all’avvio della sottoscrizione per gli assessori e dirigenti del Comune di Catanzaro, di una solenne dichiarazione di non appartenenza ad alcuna loggia massonica.

Non solo, ci risulta che ancora non ha provveduto, sulle procedure di nomina dei dirigenti, a sollecitare formalmente una verifica di legge per eventuali mancanze dei requisiti dei carichi giudiziari pendenti.

Ed ancora l’assessore Russo non ha smentito la circostanza che il segretario generale del Comune (Vincenzina Sica) avrebbe presieduto alcune commissioni di concorso, nonostante la legge non glielo consenta.

L’assessore Russo non ha risposto in merito alla circostanza acclarata e certificata, dagli atti prodotti dal comune di Catanzaro, circa  l’assunzione di suoi parenti diretti  utilizzati presso l’asilo nido comunale, prefigurando un conflitto di interessi molto imbarazzante. Quello che viene benedetto da Santa Romana Chiesa.

Ma per questa ultima domanda, facendo una semplice ricerca su internet nell’archivio comunale di Catanzaro, abbiamo dato noi la risposta, documentata, che sottoscrive una probabile notizia di reato, alla quale la Procura della Repubblica di Catanzaro guidata dal dottore Gratteri saprà dare un seguito .

Abbiamo trovato due Determine Dirigenziali, la N° 539 del 26/02/2018 avente per oggetto Conferimento incarico alla dottoressa Marino Erminia Marta per l’insegnamento religione cattolica scuola dell’Infanzia comunale G.Pepe per il periodo  Febbraio Giugno 2018. In questa Determina l’incaricata Dottoressa Marino Erminia Marta percepiva la somma di € 940,80 mensili.

E poi la Determina Dirigenziale N° 1997 del 24/07/2018 avente oggetto: Conferimento incarico alla dottoressa Marino Erminia Marta per l’insegnamento religione cattolica scuola dell’Infanzia comunale G. Pepe per il periodo anno scolastico 2018-2019. In questa Determina l’incaricata Dottoressa Marino Erminia Marta percepiva  la somma di € 568,40 mensili per l’anno scolastico 2018, mentre per il 2019  la somma lievitava a € 1.136,80 mensili.

Facendo allora sempre una ulteriore ricerca avanzata su internet, abbiamo scoperto che, sul sito ufficiale https://irc.chiesacattolica.it/referenti-territoriali/ la responsabile dell’Ufficio per l’insegnamento della religione cattolica della Curia di Catanzaro, risponde al nome di Marino Sig.a Rosaria Vice Responsabile diocesano IR.

Ma chi è la Signora Marino Rosaria Vice Responsabile diocesano IR, colei che dispone l’indicazione nominativa dei docenti alle cattedre per l’insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole del territorio appartenenti all’Arcidiocesi di Catanzaro?

C’è una relazione parentale tra l’incaricata assunta all’asilo comunale Dottoressa Marino Erminia Marta e la Signora Marino Rosaria Vice Responsabile diocesano IR?

Ed ancora di più: qual è la relazione parentale tra l’assessore Danilo Russo, l’incaricata assunta all’asilo comunale Dottoressa Marino Erminia Marta e la Signora Marino Rosaria Vice Responsabile diocesano IR?

Le domande si fermano. Il muro che difende il sistema Catanzaro è impenetrabile, perché si difende dall’esterno con la “regola” del silenzio, da non confondere con quella benedettina dell’Ora et labora.

Politica, massomafia e Chiesa silente e disponibile è un qualcosa che abbiamo più volte ritrovato nella narrazione del sistema Catanzaro. E’ la zona grigia che la procura di Gratteri sta lentamente facendo emergere, sfatando la legenda metropolitana, che accredita alla Curia locale la capacità di fare seppellire i fascicoli nei cassetti polverosi del palazzo di giustizia. Ecco perché atteggiamenti anche “solo” moralmente deprecabili, come nel caso dell’assessore Russo, vengono taciuti anche dal sindaco Abramo giusto per non dare un dispiacere a quanti occupano le “sacre stanze” della Curia catanzarese, dove alla necessità il profumo dell’incenso serve a confondere la parola del Vangelo.

Non stiamo qui parlando della Chiesa di strada, quella che Papa Francesco immagina e chiede. A Catanzaro, la città del sistema, non c’è e, se pure esiste qualche seme spontaneo, questo diventa irrituale perché nascosto, volutamente, da un cerimoniale fatto di grandi palcoscenici, forbite omelie ed una diffusa fratellanza, dove il limite fra sacro e profano è sempre più labile. Questa Chiesa accoglie e protegge i suoi figli fedelissimi, in un atteggiamento che quasi customizza i loro comportamenti, secondo il vecchio adagio del: fate quello che dico io, non fate quello che faccio io! Ecco che tutto diventa lecito con la benedizione di Santa Romana Chiesa.

Non stupisce allora aver incontrato l’istituzione Chiesa, della Curia catanzarese nelle carte delle inchieste sulla massomafia in Calabria e nel sistema Catanzaro, dove c’erano Vescovi che interessavano i vertici della Guardia di Finanza per mitigare le loro azioni di controllo tributario, come se fosse una pratica delegata ai ministri di Dio. Come non ci stupisce che il valore della fratellanza, sovrapponibile al grembiule e cappuccio, venga mutuato e taciuto in questa Chiesa che fa sua e, protegge un tipo di politica allevata a santini e Vangelo, lasciandola pascolare indisturbata nella zona grigia a braccetto con un manipolo di “riservati”, che anche a Catanzaro hanno il compito di governare un sistema, che scopriamo criminale, assicurando anche un raccordo con le logge, magari pure deviate e coperte.

In questa raffinata regia, la Chiesa catanzarese continua a fare il suo extra, oltre il mandato riconosciuto dal divino, perché la Calabria è ormai la palestra di quel sistema, ormai nazionale, che è la massomafia, riconosciuto argomento di studio e di conoscenza. Conosceremo allora che la Chiesa non è solo la parola di Dio, ma tanto altro nei confini della città di Catanzaro. E’ politica, è impresa, è speculazione edilizia e tanto altro. E’ la costola consacrata del sistema Catanzaro, come ormai da tempo la procura di Gratteri racconta…