Il tributo di Campanella al genio Syd Barrett

E’ stato presentato ieri sera, al Live, la discoteca di Gianfranco Cundari, “Syd Diamond, un genio chiamato Barrett” di Mario Campanella, edizioni Arcana.

Un libro pubblicato forse dalla più importante casa editrice italiana nel settore musicale che ripercorre la vita e la storia di un mito, Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd.
Campanella (al suo settimo libro) fa una disamina psicologica del grande musicista inglese. Il libro è scritto bene, senza dubbio, quasi che a scriverlo non sia la stessa persona schierata con Mario Occhiuto.

Intendiamoci, visto il #casting del cazzaro, Campanella dovrebbe avere un posto di rilievo se lo si paragona ai nani e alle ballerine di cui si circonda, ma il punto è proprio questo: si può scrivere un libro del genere e poi fare politica con Spataro e Ruffolo?

dentro Tornando al testo, l’autore cerca di dimostrare che Syd, allontanato nel 1968 da Roger Waters per le sue condizioni mentali, non era schizofrenico ma era Asperger (una forma lieve di autismo).
L’uso di Lsd lo avrebbe portato fuori dal mondo.
Compaiono interviste interessanti e un taglio alternativo sulla storia di questo grande innovatore del rock psichedelico.

Ad allietare la serata, lo psicanalista Gaetano Marchese e la giornalista Alba Battista, che si occupa della “fantastica” gestione del Castello Svevo club privè.