IL TRIBUTO DI MALITO| di Giacomo Mancini
E’ stata una cerimonia semplice e insieme toccante quella che il sindaco Franco De Rosa, insieme a tutta la comunità di Malito, ha voluto tributare a Gaetano Mancini nel centesimo anniversario della sua nascita.
Sono stato felice di stare al fianco di Fabrizia Mancini, Gaetano Francesco Sesso e Federico Santoro anche nel momento della scopertura di questa composizione artistica realizzata dall’architetto Francesco Arabia.
Gaetano ha legato in maniera indissolubile il suo impegno politico e istituzionale a questo borgo del Savuto dal quale proviene la nostra famiglia.
Per più di venti anni sindaco. Più volte consigliere provinciale e nella V legislatura senatore del PSI. E poi a lungo vice presidente prima e presidente poi dell’Efim.
Sempre ha messo in campo un impegno riformista fattivo e concreto per dotare Malito e il Savuto di opere di progresso e di opportunità di sviluppo. Anche nel suo ruolo alla guida dell’Efim, la cui sede era tra il Quirinale, la Consulta e quello che è oggi il ministero dell’Economia, e dalla quale è stato parte di tante tra le più importanti decisioni di politica economica del paese, mai ha dimenticato la sua comunità.
All’interno del PSI ebbe un rapporto di solida collaborazione con Bettino Craxi e questo nel tempo fu causa di differenziazioni e scontri con mio nonno Giacomo. I due cugini mantennero le loro divaricazioni sul piano politico anche perché figli di fratelli Pietro e Attilio tra loro profondamente legati.
A dimostrazione di questo legame forte nella nostra famiglia zio Gaetano fu vicino a mio padre, a mia madre e anche a me. Lo ricordo mio grande sostenitore (con grande piacere anche di mio nonno) della mia prima candidatura al consiglio provonciale.
Fu così affettuoso da accompagnarmi in tanti comizi e presentazioni, ma anche in un sorta di porta a porta nelle campagne del Savuto durante il quale mi fece conoscere e apprezzare il rito del taglio della soppressata.
Sono lieto che Malito, il nostro paese, che tempo fa ha voluto omaggiare Giacomo dedicandogli un viale (ben curato e ben tenuto e non devastato come quello di Cosenza) e una mostra permanente di fotografie storiche, abbia voluto oggi omaggiare Gaetano tributandogli un giusto e doveroso ricordo accolto con trasporto da tutta la comunità.
Credo e spero che questa cerimonia, le belle parole pronunciate dagli oratori, la presenza affettuosa di tanti cittadini, abbiano donato anche un po’ di conforto alla sua splendida figlia Fabrizia, al suo adorato nipote Gaetano e al suo straordinario genero Federico in un momento così difficile per i dolorosi lutti che hanno flagellato la nostra famiglia.
Grazie Malito.