Una cosa appare certa: all’interno di Film Commission Calabria si lavora. E pure tanto. Basta osservare la sterminata produzione di atti deliberativi presenti sul sito istituzionale della Fondazione. Solo nel 2023 si è sfondata quota 600, un ruolino amministrativo impressionante, degno delle macchine municipali più dinamiche. Un trend confermato anche nel 2024: nel primo trimestre gli atti registrati sono stati già 167.
L’elenco di tali documenti è presente sul sito della Fondazione regionale controllata dal dipartimento Marketing e Turismo, visionando il quale tuttavia ci si imbatte immediatamente in una sua caratteristica non proprio virtuosa: la nebulosità, un “valore” un po’ distante dai dettami dell’amministrazione trasparente che dovrebbero presiedere allo svolgimento di una funzione pubblica qual è quella assegnata dalle leggi a Film Commission.
E infatti se si prova ad entrare nel dettaglio del contenuto delle innumerevoli deliberazioni – al contrario di quanto avviene sul Bollettino ufficiale per gli altri atti della Regione – non si trova nulla: solo l’oggetto. Si va dalle numerosissime delibere di liquidazione per beni e servizi a quelle riguardanti consulenti, project manager, spese di soggiorno, partecipazioni a fiere e premi cinematografici, commissioni valutatrici, incarichi per la comunicazione e finanziamenti di vario genere.
Peccato che ai cittadini non sia permesso di capire l’utilizzo di risorse pubbliche: quanti e chi siano i consulenti di Film Commission, i rispettivi emolumenti e per cosa i medesimi siano stati chiamati a collaborare con l’importante struttura regionale, senza contare l’esercito di fornitori senza nome. Una nebulosa, appunto.
A conferma di ciò, nella sezione organigramma del criptico sito online risultano i soli Antonio Giulio Grande, Luciano Vigna e Giovanni Parisi, rispettivamente commissario straordinario da due anni (l’ultima proroga è scaduta lo scorso 31 luglio), direttore generale ma anche capo di gabinetto del presidente Roberto Occhiuto e revisore dei conti unico.
Non c’è altro, eppure è notorio che sul libro paga di Film Commission Calabria figurino in diversi, tra professionisti di area e vecchie conoscenze della politica, soprattutto in questa stagione dove la struttura regionale è impegnata nella realizzazione degli studios cinematografici lametini e nelle attività di formazione presso Terina, l’altra Fondazione regionale commissariata, guarda caso, da Antonella Cauteruccio, la direttrice generale del dipartimento Turismo che controlla Film Commission, un ente non proprio in sintonia con la logica della trasparenza amministrativa.
E chissà che un cambio di passo possa arrivare con la nomina del nuovo presidente. Il dipartimento Turismo ha infatti approvato il decreto con cui viene pubblicato l’Avviso per la selezione del nuovo responsabile della Fondazione. Tra i requisiti per candidarsi oltre quelli “base” c’è “la documentata esperienza nella gestione di attività volte alla promozione del territorio anche in sinergia con enti, istituzioni, imprese pubbliche e private ed altri organismi”, mentre per il conferimento dell’incarico, che spetta al presidente della Regione, conteranno il “livello di complessità della Fondazione e gli obiettivi di carattere strategico alla stessa ascritti dallo Statuto”. La candidatura alla carica di presidente della Film Commission andrà presentata entro il termine perentorio del 30 agosto 2024. Fonte: Gazzetta del Sud