Incidente di Piano Lago: qualcuno cerca di depistare le indagini

Il grave incidente sul lavoro, avvenuto questa mattina in un capannone di proprietà del signor Tosti nella zona industriale di Piano Lago, dove ha perso la vita Dieter Himmelspack di anni settantuno, ci ha incuriosito per le modalità con cui sono stati allertati i soccorsi e per diverse discordanze emerse sulla dinamica dell’incidente.

E così, come è nostro costume, checché qualche isolato detrattore ne dica, ci siamo attivati e abbiamo scoperto che di incongruenze in questo incidente ce ne sono a dire basta. E siccome siamo amanti della Verità e della Giustizia a tutti i costi, a noi pare che su questo triste episodio ci sia in atto un tentativo di depistare le indagini e di occultare le prove. E lo diciamo subito. Oltre a questo, qualora la nostra tesi dovesse essere suffragata dal pm, potrebbe configurarsi anche il grave reato di omissione di soccorso.

Ma veniamo ai fatti oggettivi di questa triste vicenda.

Dieter Himmelspack di anni 71 di origine tedesca viveva a Rogliano da oltre 40 anni. Tutti lo conoscevano in paese come il “tedesco”. Ha sempre lavorato nel campo edile ed ultimamente, come succede a tanti, si arrangiava a fare lavoretti a nero. Era un artigiano del lavoro Dieter. Conoscitore di tanti mestieri, e in tanti spesso si rivolgevano a lui per ogni tipo di “intervento”. Da un po’ lavorava al capannone di proprietà del signor Tosti, fratello dell’ex vicesindaco di Rogliano.

Questa mattina, come le altre, Dieter arriva al capannone attorno alle 08,10 ed insieme ad altri due (o più, non si capisce) colleghi iniziano la giornata di lavoro. Hanno montato un ponteggio e stanno lavorando alla facciata del capannone. Dieter sale sull’ impalcatura, e siamo verosimilmente attorno alle 8,30.

A che ora è avvenuto l’incidente?

Stando alla chiamata di soccorso che arriva al 118 alle ore 10.00, l’incidente sarebbe avvenuto almeno 5 minuti prima di questa chiamata. Perché si presume che chi ha assistito all’ incidente, vista la gravità, non abbia perso tempo a chiamare i soccorsi. Già 5 minuti sono tanti. Chi chiama il 118 riferisce senza ombra di dubbio (la telefonata è registrata) di un uomo caduto da una impalcatura di almeno 5 metri. Ed il primo ad arrivare dopo meno di 10 minuti dalla chiamata è l’elisoccorso. Che interviene sul “corpo”, trovato fuori dal capannone, attorno alle 10,10/10,15. E qui arrivano le incongruenze. La prima cosa che nota è l’assenza dell’impalcatura e la seconda cosa, ancor più grave della prima, è che la “pozza” di sangue fuoriuscita dal cranio “sfondato” (come dice il referto dei sanitari) del povero Dieter, è completamente coagulata.

Ora, stando a quello che dice un consulente esperto che abbiamo sentito, per coagularsi, una “pozza” di sangue di quelle dimensioni impiega almeno 25/35 minuti, e la copiosità della fuoriuscita del sangue è conseguenza della grave ferita riportata inevitabilmente da una rovinosa caduta dall’alto. Dunque: dov’è finita l’impalcatura dalla quale, come dice chi telefona al 118, è caduto Dieter, dato che il corpo è stato trovato fuori dal capannone? Da dove è caduto Dieter?

Questo vorrebbe dire che l’incidente è avvenuto almeno 25/35 minuti prima della chiamata al 118, e che l’impalcatura è stata tolta prima dell’arrivo dei soccorsi, forse per coprire il fatto che Dieter stesse lavorando in quel capannone e su quell’impalcatura a nero. Come a voler far apparire il tutto come una fatalità, come se avesse sbattuto contro qualcosa mentre era in giro per fatti suoi attorno al capannone. Sempre che a sfondare il cranio al povero Dieter sia stata la caduta (che è la cosa più probabile).

Sono queste le cose che non ci tornano, e le poniamo all’attenzione del pm e dei carabinieri che in queste ore stanno sentendo familiari e testimoni di questo triste episodio, con la speranza che se c’è qualcuno che ha “sbagliato” questa volta paghi.