Reggio Calabria – Nelle province calabresi il livello di benessere equo e sostenibile dei territori (Bes) è più basso che in Italia e ampiamente inferiore anche rispetto al complesso dei territori del Mezzogiorno. E’ quanto emerge dal report Istat 2023. Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta), sul complesso degli indicatori disponibili per l’ultimo anno di riferimento (2020-2022), il 30,2 % delle misure colloca le province calabresi nella classe di benessere più bassa e il 55,8 % delle misure nelle classi medio-bassa e bassa (la media delle province del Mezzogiorno è rispettivamente 23,4 e 47,1%).
Nell’ultimo anno i livelli di benessere relativo più elevati si osservano nelle province di Catanzaro (con circa il 28% degli indicatori nelle classi di benessere relativo alta e medio-alta) e Vibo Valentia con il 26,2%. Confrontando i domini, i risultati migliori si registrano nel dominio Sicurezza, dove solo il 3,3% elle province calabresi si trova nella coda della distribuzione nazionale: il 50,0 % delle misure provinciali è nella classe di benessere relativo alta e il 10,0 % in quella medio-alta. Per gli indicatori del dominio Ambiente le province calabresi riportano prevalentemente buoni risultati (35,0 % nelle classi alta e medio-alta), pur a fronte di un 30,0 % di posizionamento nelle due classi di coda.
Tra gli indicatori del dominio, un vantaggio evidente è segnalato dall’elevata produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che nel 2021 si attesta al 77,7% del consumo della regione, superando di oltre 40 punti percentuali il livello medio nazionale (35,1%). Le province più svantaggiate della regione sono Reggio di Calabria, che nell’ultimo anno si trova nelle due classi di coda della distribuzione nazionale per il 63,9 per cento degli indicatori, seguita da Crotone (60,7 per cento). Nel dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita le misure delle province calabresi si concentrano maggiormente nella classe di benessere relativo bassa (43,3 per cento) e medio bassa (50,0 per cento). Anche nei domini Paesaggio e patrimonio culturale e Innovazione, ricerca e creatività il 90 per cento e più degli indicatori colloca le province calabresi nelle due classi di coda.