Italicum, la Calabria eleggerà 20 deputati (8 a Cosenza): si salvi chi può!

Nell’ultima seduta la Consulta ha dichiarato che “la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”: tradotto in soldoni, si può andare al voto con l’Italicum lievemente rivisitato.

La nuova legge non prevede più le coalizioni ma solo liste singole, sbarramento su base nazionale per quest’ultime al 3%. Capolista bloccato e 2 preferenze con alternanza di sesso.

Ma come si voterà in Calabria? Anzitutto, è prevista una sola circoscrizione per la nostra regione e 3 collegi che eleggeranno 20 deputati.

Mancano ancora i decreti del presidente della Repubblica (che saranno rilasciati solo a ridosso delle elezioni) sulla composizione di questi tre collegi e la loro effettiva suddivisione, ma sostanzialmente dovrebbero ricalcare la divisione usata alle regionali quindi: NORD (provincia di Cosenza), CENTRO (province di Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia) e SUD (provincia di Reggio Calabria).

Per la suddivisione, secondo i nostri calcoli, 8 deputati saranno eletti dai cosentini, 7 nel centro e 5 nel reggino. Facendo un focus ed un’analisi nel cosentino, in base agli ultimi sondaggi, i posti sono pochi per tutti gli aspiranti parlamentari.

Poiché toccherebbe 1 seggio a capolista per i partiti che superano lo sbarramento e si piazzano meglio in Calabria, ovvero Pd, Forza Italia, Movimento 5 stelle, Area Popolare (ncd e UDC) e Sinistra Italiana (e siamo a 5 posti), i restanti 3 posti sarebbero da dividere tra le 2 liste meglio classificate; ad oggi PD e m5s.

La coperta è corta e i culi da riparare sono tanti!

Per Forza Italia saranno in cerca di riconferma Jole inutile Santelli e lo scilinguato fratello del cazzaro (Roberto Occhiuto).

Nel PD la lotta è già iniziata con l’ebetino Renzi che ha già liquidato Stefania Covello alias la gatta morta ed Ernesto ciaone Carbone dalla segreteria. Un licenziamento che sa di bocciatura anche per la ricandidatura.

In corsa, ancora, Madame Fifì e Ferdinando Aiello. E poi vedremo che cosa tirerà fuori dal cilindro, ammesso che ne abbia ancora uno, Franco Bruno.

Non è finita qui poiché i primi dei non eletti possono fare “voti” anche alla dea bendata. A margine delle nomine degli eletti avverrà il superenalottum. Un candidato, infatti, può candidarsi in massimo 10 collegi in tutta italia ed in caso venisse eletto in più di 1 l’assegnazione a quello di appartenenza avverrà per sorteggio.

Questo sistema sostituisce la scelta che portò, in diverse elezioni, alla nomina di esponenti di altre regioni a discapito di conterranei. Vedi, negli anni, i vari Tramonti, Cesa, Gasparri.

Questi i primi rumors ma, come sempre, vi terremo aggiornati.