Italietta. Il ministro Urso salta la fila (per moglie e figlio) all’aeroporto: non faceva prima a citare il Marchese del Grillo?

dalla pagina FB di Lorenzo Tosa, giornalista e scrittone 

Come volevasi dimostrare.
Alla fine è spuntato fuori il nome dei presunti furbetti denunciati da Luca Zingaretti a Fiumicino.
E no, non è un politico qualunque ma nientemeno che il ministro meloniano Adolfo Urso. Che ha usato la sua scorta da ministro per accompagnare moglie e figlio con ogni probabilità in vacanza, e far saltare loro allegramente la coda, prima di tornarsene al ministero.
Ma, quando “Repubblica” glielo fa notare, lui cade dalle nuvole:
“Ho accompagnato mio figlio di sette anni e mia moglie in aeroporto prima di andare al ministero. Spetta alla scorta valutare le condizioni di sicurezza. Mi rammarico se questo possa aver recato disagio ad altri. Non è nel mio stile, come sa chi mi conosce. Ero vicino a mia moglie. Avevo un incontro importante quindi ho trascorso tutto il tempo al telefono per preparare ogni cosa al meglio. Non ho notato niente”.

Insomma, è successo tutto “a sua insaputa”. Come sempre.
Quando la toppa è molto, ma molto peggiore del buco…
La verità è che non è la politica genericamente a doversi vergognare ma una certa classe politica e un ministro di questo governo in particolare che ha confuso le garanzie coi privilegi. E non ha neppure la dignità di chiedere scusa.
Ecco a cosa servono nomi e cognomi. A fissare i punti, a determinare responsabilità, a costringere a risponderne.
Perché no, mi spiace, non sono tutti uguali. E non lo saranno mai.