Italvolley in finale agli Europei. Daniele Lavia (13 punti e 59% in attacco) migliore in campo: “Abbiamo vinto con la fase break”

L’Italvolley Campione del mondo in carica ha conquistato la finale degli Europei con un’altra bellissima impresa. In un Palaeur di Roma gremito in ogni ordine di posti, i ragazzi di Fefé De Giorgi hanno letteralmente annientato la Francia allenata dal suo ex compagno di squadra Andrea Giani. Un 3-0 nettissimo, che ha mandato in estasi i 10 mila del Palaeur e che ci proietta alla finale di sabato sera contro la Polonia.

Ancora una volta grande protagonista del successo azzurro è stato il ragazzo di Calabria, Daniele Lavia, classe 1999, da Rossano con furore. Gli addetti ai lavori lo hanno incoronato migliore in campo e gli hanno dato “otto” (qualcuno anche “nove”) in pagella dall’alto di una serie di numeri impressionanti. Tredici punti come nel quarto di finale contro l’Olanda ma con una percentuale decisamente più alta di palloni messi a terra (59% di ieri sera contro il 43% di Bari) e ancora un ace e un muro. Con tanto di interviste finali per celebrare il trionfo ai microfoni dei media più importanti – Sky Sport e la Rai – che hanno seguito la semifinale in diretta.

Dei suoi 13 punti finali, ben 11 sono arrivati nei primi due set, chiusi con percentuali ben al di sopra del 50% e un solo errore. Poi, il ct l’ha fatto un po’ rifiatare prima del gran finale con altri due punti decisivi. Insomma, ancora una volta lo schiacciatore calabrese si è caricato l’Italia sulle spalle e ora può legittimamente festeggiare: “È stata una partita bella e intensa, degna di una semifinale europea. È stata complicata a livello tecnico, emotivo, da tutti i punti di vista. Ora sta a noi, fino a un certo punto: sarà un’altra partita difficile quella di sabato contro la Polonia, come ogni finale“.

Gli azzurri, nonostante le apparenze e il rotondo 3-0 finale, a tratti sono stati messi in difficoltà dai francesi: “Siamo stati bravi – commenta Lavia –: loro hanno forzato tanto la battuta, arrivavano delle discrete bombe, difficili da gestire. A volte ci siamo riusciti e a volte no, ma per il resto abbiamo fatto quello che volevamo”. E sulla chiave della gara lo schiacciatore non ha dubbi: “Credo che l’abbiamo vinta in fase break, a muro, in difesa e in copertura, ma anche in battuta e negli attacchi su palla alta abbiamo espresso un grande gioco“.

LA PAGELLA DI OASPORT

Daniele Lavia, 9: difficile scegliere il migliore in campo tra il classe 1999 e Romanò, dunque per una volta assegniamo un pari merito. Va a segno con il 59% in attacco, fa ammattire letteralmente il muro francese. Sontuoso in ricezione, ma ancora di più in difesa, dove si rende artefice di un paio di recuperi irreali, quasi da videogioco. Più si alza la posta in palio e più cresce il rendimento di questo schiacciatore.