Due anni di Occhiuto. La Calabria brucia, centinaia di famiglie hanno perso tutto ma Robertino pensa solo alla sua villa

Era la fine di settembre quando il presidente Robertino Occhiuto, nella sua martellante attività comunicativa e propagandistica, aveva postato un video comunicandoci che la sua villa di Belvedere Marittimo aveva subito dei danni a causa di un incendio. Lui attribuiva la responsabilità alla stupidità di chi sta appiccando incendi in Calabria. Però non escludeva nemmeno la causa dolosa e volontaria contro di lui. Noi siamo stati chiari da subito: se si dovesse trattare di un incendio doloso la nostra solidarietà è totale e completa. Senza ma e senza forse. Per questo chiedevamo che si facesse piena chiarezza sull’accaduto senza lasciare alcun dubbio sulle cause dell’incendio. Non ci possono essere due verità che non hanno collegamento tra loro.

Dicevamo anche che la nostra solidarietà non ci sarebbe stata se invece fosse vera la prima parte della dichiarazione. Occhiuto ha dichiarato: “La mia casa, così come quella di tanti altri calabresi, è stata danneggiata dalla stupidità di chi sta appiccando incendi anche di notte per eludere i controlli e per rendere più difficili gli spegnimenti”.

La Calabria è stata in preda alle fiamme per tutta l’estate ma in particolare per tutto il mese di settembre. Incendi che hanno devastato il Pollino, l’Alto Tirreno Cosentino (territorio nel quale ricade anche la villa di Occhiuto a Belvedere), il Vibonese, il Catanzarese, la provincia di Crotone e anche il Reggino. Tutta la Calabria è stata devastata, intere famiglie hanno perso case, terreni, attività agricole.

Abbiamo letto nei pochi articoli apparsi la disperazione della gente che ha perso tutto. In questo mese di inferno non si è mai sentita una parola di solidarietà e di vicinanza da parte del presidente Occhiuto, dell’assessore-pagliaccio all’Agricoltura, o della giunta regionale. Si è scelto il silenzio forse per non sapere come argomentare questo disastro piovuto addosso alla Calabria pochi giorni dopo la visita in pompa magna del presidente della Protezione civile Curcio a cui la nostra regione aveva rappresentato un quadro idilliaco dell’azione della Regione contro gli incendi.

Grazie all’uso dei droni, grazie alla tolleranza zero, grazie alle denunce dei piromani alle autorità, la Calabria era un’oasi di pace e di tranquillità invidiata da tutta la nazione…. Per settimane gli incendi che si sono susseguiti in Calabria non hanno trovato spazio nell’informazione regionale, come se ci fosse paura a rompere la narrazione di Occhiuto o magari solo perché i media di regime facevano pubblicità ai… droni di Occhiuto pagata profumatamente e sull’unghia soprattutto.

Il Tg3 Calabria ha aperto giustamente l’edizione serale del 25 settembre scorso con un servizio sull’incendio a villa Occhiuto. La stessa scelta non è stata fatta sugli incendi dei giorni precedenti che hanno lambito villaggi, hotel, paesi e borghi. Occhiuto chiude il suo post affermando ancora una volta che nessuno lo fermerà. Purtroppo la realtà è tragicamente diversa. La realtà è che qui nessuno riesce a fermare gli incendi e i piromani.

La responsabilità di Occhiuto è di ridurre problemi complessi a soluzioni semplici di grande effetto propagandistico. Il problema degli incendi lo risolve con l’uso di 30 droni. A proposito: dov’erano questi fantasmagorici droni in tutta la stagione estiva? E sì, perché le nostre informazioni si fermano a quelle di luglio quando il presidente mise alla gogna un nonno e un nipotino intenti a ripulita la loro campagna. Ci sembra che spesso i piromani, che pure ci sono, diventano un alibi per coprire la mancanza di una politica di prevenzione, di pulizia del sottobosco, di abbandono delle montagne e dei campi, di abbandono delle periferie e di intere aree lasciate al degrado.

Per non parlare del potenziamento e del ruolo della Protezione civile e di Calabria Verde. Molti incendi si sono sviluppati ai margini delle città, nei quartieri abbandonati e maggiormente degradati. Allora è facile accusare il fantomatico piromane e dare le responsabilità solo a lui e non vedere anche la mancanza di capacità amministrativa e scelte insufficienti e sbagliate. Noi avremmo espresso la nostra solidarietà ad Occhiuto qualora si fosse arrivati a trovare una matrice dolosa nell’incendio dello scorso settembre. Ma sono passati quasi due mesi e non è arrivata nessuna notizia…

Ma anche se l’incendio fosse stato doloso, in ogni caso va detto e ripetuto – come i suoi scadentissimi video di propaganda – al presidente Occhiuto che questo episodio è la dimostrazione del suo fallimento e che la sua campagna tolleranza zero non ha fermato proprio nessuno. Con le chiacchiere, presidente Occhiuto, non si va da nessuna parte. I droni continueranno a volteggiare nel suo sito e nella testa dei suoi fans e i battelli continueranno a navigare da qui a New York per la sua contentezza. Ma gli incendi continueranno a bruciare la Calabria e il mare ad essere sempre una fogna. Presidente Occhiuto, chieda scusa ai calabresi che pagano amaramente la sua incapacità a governare la Calabria. Altro che chiacchiere.