“Adelante, Pedro, si puedes. […] Pedro, adelante con juicio”. Così parlò il governatore Antonio Ferrer, nelle pagine sublimi dell’assalto ai forni nei Promessi Sposi, chiedendo al suo cocchiere di avanzare tra la folla in tumulto nei Promessi Sposi.
Il nostro Antonio Ferrer, il governatore Robertino Occhiuto, detto anche il presidente in ammollo, ha messo in rete il suo ultimo video messaggio al grido: “ma guarda questo imbecille qui” . Il filmato mostra un cavernicolo, come lo definisce il presidente in ammollo, che si aggira nei boschi, presunto responsabile di un incendio, che lancia pietre contro il drone che lo riprende. Le immagini vanno avanti con il sottofondo di una musica agghiacciante alla Dario Argento e le scritte che scorrono sul video: “Troppo tardi. Abbiamo preso la targa e denunciato questo piromane ai carabinieri”. A quel punto appare l’immagine del nostro Presidente in ammollo, l’Antonio Ferrer dei nostri tempi, che esclama: “la lotta anche quest’anno sarà dura contro i piromani”.
Detto che saranno le autorità preposte a dirci le responsabilità reali di questo presunto piromane, e dei prossimi di cui scoverà il nostro presidente cacciatore, di certo fa specie vedere un garantista sperticato come Occhiuto aver già emesso una sentenza e buttato sui social l’immagine di un cittadino. Ma si sa per lor signori il garantismo è solo per i politici e per chi può. E al piromane è anche andata bene perché, in tempi di pandemia, Robertino Ferrer era stato ancora più pesante quando aveva esclamato con la solita espressione ebete e il ghigno cattivo: “Ho messo wanted sui no vax!”. Peggio di uno sceriffo.
Noi torniamo a Manzoni, che descriveva Antonio Ferrer come un incompetente e ignorante, fautore di grida inapplicabili tendenti solo a soddisfare il popolino. I punti di somiglianza con il nostro presidente in ammollo sono impressionanti e dimostrano come i populisti siano sempre esistiti e usano sempre gli stessi mezzi. Il popolo di Milano stravedeva per Ferrer nonostante fosse il vero responsabile della carenza del pane con i suoi provvedimenti sballati.
Così li descrive Manzoni: “… Ordini meno insensati e meno iniqui eran, più di una volta, per la resistenza delle cose stesse, rimasti ineseguiti, ma all’esecuzione di questo vegliava la moltitudine che, vedendo convertito in legge il suo desiderio, non avrebbe sofferto che fosse per celia”. Tra Il popolo di Milano avanza una voce: “È qui Ferrer! — Non è vero, non è vero! — Sì, sì; viva Ferrer! quello che ha messo il pane a buon mercato. — No, no! — E’ qui, è qui in carrozza. — Cosa importa? che c’entra lui? non vogliamo nessuno! — Ferrer! viva Ferrer! l’amico della povera gente! viene per condurre in prigione il vicario. — No, no: vogliamo far giustizia noi: indietro, indietro! — Sì, sì: Ferrer! venga Ferrer! in prigione il vicario!”. E il governatore Ferrer: “Sì, signori; pane, abbondanza. Lo condurrò io in prigione: sarà gastigato… si es culpable. Sì, sì, comanderò io: il pane a buon mercato. Asi es…. così è, voglio dire: il re nostro signore non vuole che codesti fedelissimi vassalli patiscan la fame. Ox! ox! guardaos: non si facciano male, signori. Pedro, adelante con juicio”.
Lo stesso fa il nostro governatore Roberto Occhiuto, l’Antonio Ferrer dei nostri giorni. Lui ormai parla direttamente con il popolo tramite video messaggi quotidiani. Lo fa anche con i giornali e giornaletti regionali che tanto sono pronti a divulgare acriticamente i suoi slogan pubblicitari.
E’ l’unica strada per non rispondere del nulla che ha prodotto in questi anni anche sulla lotta agli incendi, grida all’untore e che sarà lui di persona personalmente a portarlo in prigione. Tutto questo grazie alle imprese meravigliose di 30 droni messi in attività dalla sua azione incessante, ferma e decisa. Propaganda live e continua.
Oggi se n’è andato ad “Agorà” su Rai 3 sempre con lo stesso ritornello: «L’anno scorso per la verità siamo stati la regione meno interessata perché abbiamo messo in campo un piano antiindendi che evidentemente ha funzionato, quest’anno invece la zona di Reggio Calabria è un po’ come la zona di Palermo, di Mondello, anche lì ci sono molti incendi di interfaccia, incendi che nascono a ridosso delle aree urbanizzate e che poi si propagano fino ai boschi”.
E ha detto questa puttanata senza arrossire, scusa più ridicola e puerile non la poteva trovare. L’anno scorso ha trasformato un’annata di relativa calma come se il merito fosse della sua azione e dei suoi droni. I pochi che richiamavano alla dura realtà di una nostra impreparazione e inadeguatezza venivano silenziati come portatori di sventure. Quest’anno la realtà spazza via la sua propaganda e riporta a galla la situazione nella sua complessità. La situazione è tragica non solo in Calabria, ma anche in Sicilia e in Grecia, in tante aree del mediterraneo. Quello che noi rimproveriamo al Presidente Robertino Ferrer è l’inerzia assoluta, l’incapacità ad affrontare problemi complessi, la volontà a semplificare tutto e ridurre tutto a propaganda spicciola. Problemi complessi come la sanità, l’inquinamento, gli incendi, in mano sua diventano barzellette per le sue uscite estemporanee che solo un popolo di sudditi può acclamare. Lui vorrebbe essere il Mister Wolf di Tarantino che risolve problemi, invece è una iattura per la nostra regione.
Ma è mai possibile che non c’è nessuno che gli dica di smetterla, di stare un po’ zitto e di rimboccarsi le maniche della sua immacolata camicia e iniziare a faticare un po’?