La Calabria come il circo Barnum. Quando nasci pompiere e finisci incendiato

Quando nasci pompiere e finisci incendiato

È domenica, anche nelle profondità territoriali di quest’Italia autonomamente differenziata persino nel clima che a Sud distribuisce estatiche giornate afose, mentre a Nord infuria con allagamenti e piogge torrenziali concentrate in aree più o meno massicciamente antropizzate.

In spiaggia, sotto gli ombrelloni, sulle sdraio e persino sui teli stesi sopra la sabbia bollente della Calabria Straordinaria, di libri gialli in edizione tascabile se ne vedono pochi. Di Montalbano d’annata altrettanti meno. Su tutti paiono svettare tablet e smartphone di varia foggia e dimensione, costantemente aggiornati per seguire le mirabolanti avventure dell’Incazzato Nero d’azzurro vestito.

Bloccata sul nascere la solita e teatralizzata caccia a piromani, inquinatori e incendiari su commissione, l’attenzione si è spostata sul circo Barnum nel quale è piombata la Calabria che non t’aspetti, durante i 16 anni di commissariamento della sanità, cercando di individuare i nuovi fenomeni da baraccone che non dovranno far rimpiangere le esilaranti esibizioni di chi li ha preceduti nella conduzione della sgangherata nave fantasma, costantemente impegnata a evitare i prevedibilissimi scogli disseminati nel mare magnum del piano di rientro.

Nettamente in anticipo rispetto ai temporali di fine stagione, dalla procura catanzarese si sono scatenati fulmini e saette, tali da far sembrare il calzino che in tanti dicevano di voler rovesciare un inutile scioglilingua a uso e consumo di scaltri frequentatori dell’etere, attivamente impegnati nel disegnare gli organigrammi dello ‘ndranghetismo da esportazione, ma fattivamente ancorati a stucchevoli battute di pesca a strascico insabbiandosi puntualmente nelle secche processuali.

E quando un timido raggio di sole prova a farsi spazio attraverso le nubi minacciose per volgere al sereno, ecco che arriva l’ennesimo scroscio a scatenare il F(i)uggi F(i)uggi degli esposti al sole: sarà ancora Marco Liorni a condurre il Capodanno Rai, in diretta da una delle magnifiche città del territorio… Buon’estate, teste di ca**o!

Giuseppe Donato