La Calabria e il referendum. L’ironia di Pantano: “Solo se arrestano tutti vincerà il No!”

dalla pagina FB di Agostino Pantano, giornalista

IL CALABRESE E IL REFERENDUM: SOLO SE ARRESTANO TUTTI VINCERA’ IL NO 🤣🤣🤣

Calcolo a spanne: 1 calabrese su 3 è un malacarne (o comunque è allergico alle regole e ai controlli), quindi ha i suoi motivi per avercela con chi chiamiamo Giudice; a questi aggiungiamo gli avvocati che comunque si fanno pagare lo stesso anche se la giustizia diventa ingiustizia e una causa civile dura 9 anni, e però fa figo per loro fargliela pagare a quelli che chiamiamo Giudici che li costringono a chiedere ai giornalisti le ordinanze di arresto dei propri clienti; infine, mettiamo un altro calabrese su 3 che mischia diversi motivi – personali, professionali, politici – per andare contro quelli che chiamiamo Giudici, non foss’altro perché lo voleva il papà sorvegliato speciale, oppure lo zio che aveva occupato l’autostrada per avere un lavoro, o la mamma che ha perso un figlio per malasanità ma quello che chiamiamo Giudice venne avvicinato da un medico durante una cena Rotary (e lo assolse) oppure infine in culo a quelli che chiamiamo Giudici perché così avrebbe detto e fatto Berlusconi.

Insomma, in Calabria la vittoria del SI nel referendum sembra scontata: Gratteri, Cafiero, e qualche dama dell’antimafia saltellante (cit.) non ce la faranno a spostare gli equilibri a meno che da qui al referendum quelli che chiamiamo Giudici non riescano a far arrestare il governatore che ci sta sulle scatole, l’editore protetto dai Mancuso, il sindaco che manda le guardie per chiudere certi bar sì e certi no, e via discorrendo.

Ecco, solo a quel punto e per una sana riconoscenza verso quello che chiamiamo Giudice, il calabrese si mobiliterà in massa votando e facendo votare NO per difendere i manutentori delle carriere separate, del Csm per correnti e dell’autodisciplina degli UNTI.
quello giudiziario, essendo un potere, troverà un accomodamento post referendum comunque vadano le cose: il guaio è il nostro che paghiamo gli avvocati, osanniamo i giudici (che manco leggono le carte) e aspettiamo Giustizia dal 2004.
I problemi sono altri e fanno finta di non capirlo, la separazione è un problema fra potenti (malacarne e mafiosi compresi). NOTA BENE: Il governatore, l’editore, il sindaco e via discorrendo possono state tranquilli: è solo l’ironia dell’amico Agostino Pantano…