La deriva di Mendicino e del sindaco “pagliaccio”: città senz’acqua, senza servizi e in caduta libera

Antonio Palermo

Mendicino, ridente cittadina alle porte di Cosenza, ha difficoltà di erogazione dell’acqua ormai dal primo di agosto. Dall’11 di agosto fino a tutta la notte appena trascorsa dai rubinetti delle case per cinque interminabili giorni non è uscito un filo d’acqua. Soltanto ieri sera il sindaco – bontà sua – che si trova sicuramente al mare a sciacquarsi la panza, s’è degnato di scrivere un comunicato nel quale vorrebbe far credere alla gente che… la colpa non è sua. Cittadini arrabbiati ed esasperati che inutilmente cercano di farsi sentire da una amministrazione che scarica la sua incompetenza sui guasti della Sorical.

Nel comune vicino di Carolei, tanto per fare un esempio, la preziosa risorsa non manca grazie ai lavori di nuove captazione e di miglioramento della rete e questo fa ancora più arrabbiare i cittadini che vedono l’evidenza di dieci anni di cattiva amministrazione Palermo (il sindaco dalla grande panza si chiama cos…), dove nessuna attenzione è stata rivolta a un problema ormai cronico. Nessuna attenzione ne sulla programmazione strutturale e nemmeno sulla gestione dell’emergenza. Tutta la Giunta rimane sorda e spesso è anche maleducata nei confronti delle giuste e sacrosante proteste. Il sindaco sui social arriva persino a chiamare “pazzi con problemi mentali” (!!!) chi protesta e rivolgendosi pubblicamente su Facebook ad un ex vicesindaco che lo approva, chiama gentaglia i cittadini del suo paese. Lo stesso sindaco che si pregia e fa selfie su cose futili visto il vuoto totale che ha nella testa, mentre il vicesindaco si fa vedere cristianamente alla processione che porta a spalla la Madonna a mo’ di scagnozzo mafioso, e l’assessore Bucarelli, la famigerata pupilla di don Carmine Potestio della famiglia dei Cazzari di Cosenza si preoccupa dei balconi fioriti della peste che le ‘mbacchia.

E nel frattempo Mendicino sprofonda tra i comuni con meno servizi ai suoi cittadini. Un comune che non solo ha difficoltà a erogare l’acqua, ma non ha servizi sociali, non ha interventi per gli anziani, non ha nemmeno uno spazio verde serio perché le mamme portino i bambini a fare una passeggiata. Il centro storico è invaso dalle soste selvagge, le strade sono disastrate, la splendida montagna abbandonata a se stessa.

I dati immobiliari in precipitazione certificano questo disastro. Il prezzo medio per un immobile a Mendicino (dati Immobiliare.it) precipita in due anni da 848 a 726 a metro quadro, mentre Castrolibero mantiene un prezzo di 848 a metro quadro. Gli affitti sono crollati a 2,9 euro metro quadro mentre Castrolibero viaggia a 4,93… 

Un disastro! Cittadini arrabbiati che vedono crollare il valore delle loro case, che sognano di scappare e una amministrazione che li deride, li ignora, e che in pieno delirio di onnipotenza si proclama la migliore del mondo!

Cosi vanno le cose a Mendicino, dove un paese con ricchezze ambientali e archeologiche uniche, con beni ambientali meravigliosi, si è ridotto ad una periferia degradata di Cosenza e Rende perché il sindaco “pagliaccio” è impegnato a girare tutti i partiti per trovare una collocazione, e la maggioranza è ormai divisa in tre gruppi consiliari e fa finta di niente aspettando le elezioni per scaricare la colpa al sindaco, cercando di dimostrare che loro non sono responsabili di questo disastro. La fine di questa farsa per fortuna è ormai vicina.