La doppia faccia del M5s: dottor (Conte) Jekyll a Roma, mister (Tucci) Hyde a Vibo

Pensavamo di essere stati un po’ duri con il M5s Calabria il 1° gennaio del 2023 nel criticarlo per il suo doppiogiochismo in Calabria e a Roma. A Roma barricaderi per non far incazzare Giuseppe Conte e in Calabria disponibili ai giochi di palazzo sia con la giunta Occhiuto e sia con il  Pd.

Scrivevamo testualmente: “… Tutti ad applaudire Giuseppe Conte per l’opposizione decisa e ferma a Roma. Poi in Calabria non c’è scruscio di opposizione. L’unica regione meridionale dove Conte non ha potuto incontrare i percettori del Reddito di cittadinanza. Misiti, visto l’andazzo, è scappato. Conte ha dichiarato: mi “hanno” rimasto solo sti quattro…

VOTO: sti quattro… 

Beh, certo, bazzecole, quisquilie e pinzillacchere rispetto ai casi Bari e Torino con tutto quel che segue. Ma purtroppo la realtà come al solito supera la fantasia e anche di gran lunga. Sorvoliamo sul fatto che il M5s calabrese non ha proferito una parola sulla visita di Calderoli in Calabria per sponsorizzare la sua super autonomia e che sui numeri del deficit sanitario dati dal parassita Occhiuto non osa parlarne, atterriamo invece su Vibo Valentia dove è in corso la campagna elettorale e dove Conte in persona arriverà la settimana prossima. 

Poco più di un anno fa c’era un’altra campagna elettorale. Non certo importante come quella per il Comune di Vibo, visto che si trattava della Provincia, dove ormai si votano… tra di loro.

Il M5s, insieme al Pd e al Psi, appoggiò la candidatura del sindaco di San Nicola Da Crissa, Giuseppe Condello. Nel comunicato congiunto dei tre partiti si leggeva: “Le forze democratiche, progressiste, riformiste e socialiste, nell’ambito dell’elezione del presidente della Provincia di Vibo Valentia, convergendo sulla necessità di costruire una nuova fase di programmazione e condivisione nell’attività di governo dell’Ente, che sia fortemente innovativa e orientata ad un impegno politico progressista e riformista, hanno deciso di sostenere la candidatura civica del sindaco Giuseppe Condello. Bene, bravi, bis!

C’era solo un piccolo particolare che stonava e rendeva giustizia alla nostra teoria del doppiopesismo. Giuseppe Condello sarà stato pure sindaco civico di San Nicola da Crissa ma era anche SEGRETARIO PROVINCIALE DI ITALIA VIVA. La cosa era così ben presente ai nostri politici che nascondevano la cosa e presentavano Giuseppe Condello solo come candidatura civica. In più, avendo la coda di paglia, per non fare  esplodere la contraddizione a livello nazionale, per il M5s non firmava l’accordo il deputato Riccardo Tucci, deus ex machina pentastellato nel Vibonese e sotto processo per frode fiscale, ma il capogruppo al Comune di Vibo Valentia e suo braccio destro nella città. Mentre per gli altri partiti firmavano i rispettivi segretari provinciali. Insomma, era un accordo da fare e non dire oltre i confini della provincia vibonese. Il vecchio Totò avrebbe detto “aumm aumm”… 

Sicuramente il fine era anche nobile: sconfiggere nell’elezione provinciale il candidato di centrodestra voluto dal senatore Giuseppe Mangialavori meglio conosciuto ormai come Peppe ‘ndrina. Ma ovviamente vinse proprio il candidato del “puzzone”, tale L’Andolina…

Ora Conte viene in Calabria e viene a “benedire” un candidato spompatissimo del Pd che si chiama Enzo Romeo, che è stato accettato e anche sponsorizzato dal Tucci di cui sopra. Nonostante Bari e Torino… Siamo alla politica dei due forni… In fondo il M5s calabrese ricorda un po’ il bel romanzo di Stevenson: “DOTTOR JEKYLL E MISTER HYDE”.

A Roma, a Bari e persino a Torino fanno la parte del Dottor Jekyll, bravi ragazzi che seguono la linea di Conte e sono coerenti con i principì che sbandierano. Dopo arrivano in Calabria ed esce fuori il loro animo alla Mister Hyde, il lato malvagio del loro essere, accomodante e subalterno. Ma su questo terreno il centrodestra e Mister Peppe ‘ndrina se li sbranano in un solo colpo… E allora avanza il sospetto: e se l’hanno candidato per… perdere facendo così un favore al massomafioso di cui sopra? Ai posteri l’ardua sentenza… Ma non ditelo a Conte, mi raccomando.