La farsa di Cetraro e la notte degli imbrogli

La farsa di Cetraro e la notte degli imbrogli

Cetraro ormai è diventato un caso di studio. Chi volesse scrivere un manuale sulle ambiguità, sui tradimenti, sui trasversalismi e sulle incoerenze della politica, può recarsi a Cetraro e diventare esperto. Vi abbiamo raccontato del diktat proveniente dalla Cittadella regionale frutto del trasversalismo Gallo cedrone-Bevacqua Chiù Chiù. Quello che fanno in Regione, e cioè accordarsi su tutto e fare finta di litigare, succede anche a Cetraro dove, forse caso unico in Italia, un assessore regionale di Forza Italia chiede ai suoi consiglieri comunali di appoggiare un sindaco del Pd.

Se non fossimo in Calabria ci sarebbe da fare un trattamento sanitario obbligatorio. Ma qui entrano in scena i paggetti di Forza Italia che hanno due nomi: Tommaso Cesareo, per i nostri lettori, Don Masino, e Gabriella Luciani, la signora del Flag alle dipendenze del Gallo cedrone. Questi due sono simili al loro capo, non hanno remore a cambiare idea dalla notte alla mattina e sono capaci di dire tutto e il contrario di tutto. La signora del Flag è costretta a dire signorsì, mentre Don Masini vorrebbe fare il duro e dare lezioni di etica politica. Ma a Cetraro i due sono sgamati, anzi, sono diventati soggetti da avanspettacolo se si considera che in questi mesi hanno dato spettacolo con le loro rocambolesche e pirotecniche posizioni politiche.

Adesso vorrebbero scaricare sul diktat del Gallo cedrone e dire “noi non eravamo d’accordo ad entrare in maggioranza ma Gallo ci ha costretti a farlo”. Il problema tra i due paggetti ce l’ha Cesareo che vorrebbe passare come uomo tutto d’un pezzo e in questa vicenda, al contrario della signora del Flag, ha tutto da perdere in termini di credibilità e di futuro. Un’operazione a perdere che solo un pollo potrebbe fare. Ognuno ci guadagna tranne Don Masino. Gallo cedrone si assicura il silenzio di Bevacqua, la signora del Flag si assicura il posto in quell’ente inutile che dovrebbe sostenere i pescatori e invece finanzia gelati. Don Masino, che ormai ha perso la sua popolarità preso a schiaffi anche dai suoi ex fedelissimi e dai loro congiunti, farà la parte dell’uomo di partito che segue la disciplina e, ironia della sorte, dovrà sostenere una Giunta che lo ha sbeffeggiato più volte.

Ma questa vicenda coinvolge anche il Pd e le minoranze. Il Pd dovrà spiegare alla Schlein come é stato possibile fare un accordo con Forza Italia. É evidente il grande imbarazzo che vive il segretario del Pd di Cetraro, Gaetano Bencivinni, che si ritrova a dover subire un accordo voluto da Forza Italia con il sindaco che si è scagliato più volte contro i forzisti con parole forti. Poi ci sono le minoranze che minacciano diffide al Prefetto, consigli comunali aperti, comizi in piazza e dimissioni perché sanno che sta per arrivare il decreto di scioglimento del Consiglio. Quindi, anche loro, stanno recitando una farsa.

In mezzo a quest’aria malsana ci sono i cittadini increduli su ciò che sta accadendo alla loro povera città dove amministratori ignavi liquidano come una ragazzata la profanazione di una tomba di famiglia di un ex assessore dimessosi proprio per il silenzio sulla propria incredibile vicenda e sono “muti” su dinamite, droga a fiumi ed estorsioni a ditte che lavorano per il Comune che all’improvviso scappano. Tutto é incollato a quella fatidica data che Don Masino 1 aveva brillantemente indicato nel 27 attaccando la giunta in carica di aspettare solo la fine del mese, mentre Don Masino 2 si accinge ad aspettarlo lui (il 27). Vedrete, farà la furbata di non entrare subito in Giunta per poi accomodarsi tra qualche settimana. Così é ridotta Cetraro, la città di Giannino Losardo distrutta da ingordi che la offendono ogni giorno.