La Ferrari vince la 24 Ore di Le Mans con il pilota calabrese Antonio Fuoco

Antonio Fuoco su Ferrari trionfa alle 24 ore di Le Mans. Il pilota, 28 anni, originario di Cariati, si impone nell’edizione 2024 della mitica gara di endurance in Francia. Con lui si sono alternati alla guida anche il danese Nielsen e lo spagnolo Molina. La Ferrari n.50 di Fuoco ha preceduto la Toyota n.7 e l’altra Ferrari, la numero 51, che aveva vinto lo scorso anno. Tutti gli equipaggi fanno parte del team ufficiale Ferrari-Af Corse.

La Ferrari vince con la vettura n. 50 di Antonio Fuoco/Nicklas Nielsen/Miguel Molina la 92ma edizione della 24 Ore di Le Mans abbattendo nel finale la concorrenza della Toyota n. 7 di Kamui Kobayashi/Nick De Vries/José Maria Lopez. Il marchio di Maranello si conferma, ottenendo l’11ma affermazione della propria storia, dopo una gestione perfetta del carburante fino all’ultimo metro.

La ripartenza, dopo una lunghissima bandiera gialla dovuta al maltempo, ha rimescolato le carte ed ha acceso una spettacolare bagarre per la vittoria tra Earl Bamber (Cadillac Racing n. 2), in vetta davanti a Fred Mako (Porsche Penske Motorsport n. 5), Antonio Fuoco (Ferrari n. 50) e Robert Shwartzman (AF Corse Ferrari n. 83) e Sebastien Buemi (Toyota GR n. 8). I piloti citati hanno iniziato a duellare, il primo ed il secondo si sono contesi il successo nonostante una strategia differente.

La Cadillac ha continuato ad intraprendere un programma differente alla concorrenza, la Ferrari n.50 si è messa all’inseguimento del prototipo di General Motors dopo aver beffato in pista la 499P n. 83 di AF Corse. Leggermente più attardata, invece, la Porsche n. 5, rallentata da una penalità per aver infranto le regole in una Slow Zone.

Ferrari ha mostrato con la strategia di poter reggere il duello contro Toyota e contemporaneamente mettere pressione a Cadillac. La Rossa ha agguantato il comando delle operazioni a tre ore dalla fine, il marchio di Maranello ha però parallelamente perso la vettura privata n. 83 AF Corse per via di un problema elettrico.

A due ore dalla fine tutto è stato ribaltato nuovamente con l’ennesimo ritorno della pioggia. La Ferrari n. 50 ha lasciato la pit-lane con la portiera aperta, mentre la gemella n. 51 di Alessandro Pier Guidi agguantava la seconda piazza dopo un contatto con la Toyota n. 8 di Brendon Hartley.

La direzione di gara ha costretto la Ferrari n. 50 a fermarsi ai box per chiudere la portiera, la dinamica ha permesso alla Toyota n. 7 di trovare la leadership dopo una rimonta iniziata sabato pomeriggio dall’ultima posizione dello schieramento. Non è andata molto meglio alla gemella n. 51, sanzionata di 5 secondi per aver toccato la Toyota n. 8.

Il finale è stato incandescente, con la Ferrari n. 50 che ha provato a risparmiare una sosta sulla concorrenza allungando il più possibile il penultimo stint. Gli uomini di Maranello hanno cercato il tutto per tutto saltando la sosta, una missione apparentemente impossibile.

Nielsen e Fuoco hanno però gestito al meglio ogni goccia di carburante ed hanno saltato l’ipotetico rabbocco finale in pit-road. La Ferrari n. 50 ha quindi controllato il ritorno della Toyota n. 7, un risultato semplicemente storico dopo una giornata ricca di colpi di scena. Prestazione eccellente da parte di Nicklas Nielsen/Miguel Molina/Antonio Fuoco. Il danese, lo spagnolo ed il calabrese si sono distinti recuperando da una situazione di svantaggio che si è creata con un problema alla portiera della 499P n. 50, una minuscola situazione che poteva vanificare il lavoro di un intero anno.

Kamui Kobayashi/Nick De Vries/José Maria Lopez (Toyota n. 7) si fermano in seconda posizione davanti alla Ferrari 499P n. 51 di Alessandro Pier Guidi/James Calado/Antonio Giovinazzi. Quarta posizione per Porsche Penske Motorsport n. 6, davanti a Toyota GR n. 8, Porsche Penske Motorsport n. 5, Cadillac Racing n. 2 e  Hertz JOTA Porsche n. 12.