Finalmente è arrivata la tanta attesa promozione per l’On. Cristian Invernizzi. Matteo Salvini, che come si sa premia sempre il merito e l’impegno, lo ha promosso da Commissario Regionale della Lega a Segretario Regionale della Lega per la Calabria per i prossimi tre anni. Un premio meritato per il “Ricciard Gir della bassa” che in tutti questi mesi da Commissario in Calabria, dice Salvini, ha fatto un ottimo lavoro, raccattando in ogni dove personaggi borderline e accriccati con la ‘ndrangheta (detentori di formidabili pacchetti di voti) per consentire alla Lega di raggiungere un ottimo risultato elettorale in una terra dove non è stata mai presente, e così è stato. E tutto questo grazie al lavoro certosino dell’Alen Delon lombardo che tanto si è speso per portare nella Lega il peggio della politica Calabrese. Un premio meritato per il Pastore bergamasco che ha dimostrato di saper scodinzolare al padrone e di saper badare alle pecore anche da solo.
Infatti il Marlon Brando padano, in Calabria, ha messo tutti in riga: militanti della prima ora, giovani alla prima esperienza politica, convinti militanti e persino la ‘ndrangheta. Ha preso per il culo tutti imponendo, dopo mesi di finte riunioni e finta democrazia interna, la Santelli anche a quelli che a cui diceva che non sarebbe mai passata. Ha fatto credere a tutti che da lì a poco sarebbe arrivato il cambiamento, e nel mentre arruolava la qualunque (compreso Cetto) nelle proprie fila, con non poco imbarazzo dei tanti sinceri leghisti calabresi che da tempo gli dicevano: Cristian attento a questo… Cristian attento a quello… Cristian attento a quell’altro. Ed è proprio per la sua capacità di non ascoltare nessuno e di ubbidire solo al padrone, che Salvini lo ha voluto premiare. Una promozione che parla chiaro: in Calabria comandiamo noi del nord, e voi terroni dovete solo portare voti e fare quello che vi diciamo. E così è: della Lega calabrese alle angherie di Invernizzi, non si è mai ribellato nessuno. Tutti zitti e a cuccia.
Certamente, dopo questa promozione, nei prossimi giorni l’On. Invernizzi tornerà in Calabria, e considerato che il suo paese natio, Treviglio (Bg), dista solo 45 Km da Codogno (Lo), epicentro del Coronavirus in Lombardia, ci auguriamo che lo stesso vorrà sottoporsi alla quarantena volontaria di 14 giorni prima di incontrare i suoi amici di partito, e in generale i calabresi. O meglio: caro Invernizzi statti ara casa tua che di untori, in Calabria, abbiamo già i nostri. Come a dire: prima gli untori calabresi! E questo, tu, più di ogni altro dovresti capirlo bene!