di Franco Panno
Quando ìl calcio emozionava. La mia Morrone. Il cuore batteva forte, prima e durante la partita. Mi rivedo bambino, correre, dopo l’abbondante pranzo domenicale, affannosamente allo stadio. Qualche anima buona, ogni tanto mi vedeva col viso congestionato dalla corsa e mi dava l’ultimo strappo in macchina. Al vecchio Emilio Morrone prima, dove sono legati i ricordi più cari e al San Vito dopo. Correvo verso un sogno granata. Era la squadra che avevo scelto. Essere morroniani era per tanti una categoria dello spirito. Mi commuovevo quando ascoltavo una canzone di Rod Stewart, You’re in my heart, you’re in my soul. Tanti pensavano fosse una canzone d’amore. Era in realtà il tributo di Rod, ormai ricco e famoso, alla sua squadra del cuore, il Celtic Glasgow. Io l’avevo fatta mia. Ne cantavo tutte le volte che la trasmettevano, accovacciato alla radio, il ritornello “Sei nel mio cuore / sei nella mia anima/ sei il mio amore / la mia migliore amica/ sei nella mia anima …”.Â
Un sogno granata che dura nel tempo, nel ripostiglio della memoria, nell’ufficio delle cose perdute.